L’Olivo di Canino nella Tuscia, risalente agli Etruschi, celebrato dall’8 all’11 dicembre

fiera di roma olio (2)

Dall’8 all’11 dicembre torna nella Tuscia la sagra più antica d’Italia sull’olio. Nata nel 1939 e tramandata ancora oggi di generazione in generazione, quella dell’Olivo di Canino (Vt). Il programma della 62esima edizione si riempie di degustazioni, convegni, spettacoli, visite guidate e intrattenimenti di ogni tipo, dalle passeggiate immersi nella natura alle rievocazioni medievali caratteristiche del borgo di Canino. Oggi, l’olio extravergine di oliva Canino Dop presenta colore verde smeraldo con riflessi dorati. E un odore fruttato che ricorda il frutto fresco, raccolto al punto di maturazione ideale. Il sapore deciso con retrogusto amaro e piccante. Un vero e proprio tesoro antico che viene tramandato da generazione in generazione nella Tuscia Viterbese.

Quattro giornate di festa per l’Olivo di Canino

Per la Sagra dell’Olivo, gli appuntamenti si susseguono per quattro giornate. Rievocando l’atmosfera medievale e facendo riemergere la storia nobile del luogo che ha conosciuto importantissimi personaggi attraverso i secoli. Da Luciano Bonaparte, fratello di Napoleone, ad Alessandro Farnese, in seguito Papa Paolo III. Canino è resa famosa dal suo tesoro più prezioso, ogni anno celebrato con un’atmosfera di festa: l’olio extravergine d’oliva. Le sue origini sono, infatti, antichissime, comprovate dalla presenza nella zona di produzione di olivi millenari.

La coltivazione dell’olivo risale probabilmente agli Etruschi

Il ritrovamento di numerosi reperti archeologici di epoca etrusca, tra cui alcuni provenienti dal territorio di Canino, precisamente dal sito archeologico di Vulci, quali vasi e affreschi che riproducono scene di raccolta delle olive, ci dicono che la coltivazione dell’olivo introdotta da popolazioni etrusche.