M5S alla resa dei conti. Raggi stasera su Zoom, ma i dissidenti la snobbano e si danno appuntamento a sabato

Foto ANSA 

Ancora faide interne e regolamenti di conti all’interno del Movimento 5 Stelle romano. Motivo del contendere sempre lo stesso, la candidatura della sindaca uscente Virginia Raggi. A correre per un altro mandato alla guida della Capitale. Scelta calata dall’alto, accusano apertamente i suoi oppositori interni. Che non hanno neppure digerito la deroga al divieto del doppio mandato. E che stanno ogni giorno di più affilando le armi. Così anche per placare gli animi, la stessa Raggi ha organizzato proprio questa sera una diretta su zoom. Aperta a militanti, iscritti e simpatizzanti. Invitando a partecipare anche esponenti storici del Movimento, come Di Battista e Paola Taverna. Nella corrente dei ‘ribelli’ il primo, tra i ‘governisti’ la seconda. Esponenti di quelle due aree interne che da mesi stanno spaccando il M5S. E che la Raggi anche con questa iniziativa prova a far riavvicinare. Magari proprio sulla sua ricandidatura.

La Raggi invita su zoom Di Battista e la Taverna. Ma i consiglieri ‘dissidenti’ in Campidoglio e la base la snobbano e organizzano altri incontri

La mossa della prima cittadina e la sua conferenza di stasera su zoom non sembrano per il momento aver intenerito i suoi ‘nemici’ interni. Che anzi hanno preso la palla al balzo. E stilato un manifesto, chiedendo confronto con la base e un programma partecipato. Dandosi appuntamento a loro volta per sabato prossimo. Ancora non si sa in che forma e a che ora, ma il dato sembra tratto. Anche perchè l’iniziativa della contro convocazione parte proprio dai cinque irriducibili consiglieri ribelli capitolini. Che di sentir parlare di una ricandidatura scontata della Raggi proprio non ne vogliono sapere. Con in testa il presidente della commissione Mobilità Enrico Stefano, e a seguire tutti gli altri. I due dimissionari dalle presidenze di Urbanistica e Bilancio Donatella Iorio e Marco Terranova, e poi Alessandra Agnello e Angelo Sturni. Ma non sono i soli a muoversi, perché domenica 25 ci dovrebbe essere ancora un altro evento. Questa volta promosso dagli attivisti, la cosiddetta ‘base’. Che non si accontenta del meeting su zoom promosso dalla sindaca.

Comune, nel M5S è tutti contro tutti. E siamo alla paralisi

Sabato 17 e domenica 25 i due incontri ‘anti Raggi’. E Di Maio ora prende tempo

La fronda dei cinque consiglieri capitolini e l’auto convocazione della base del Movimento per domenica 25 ottobre (forse in piazza, covid permettendo) stanno ulteriormente indebolendo la posizione della Raggi. Che ha già perso pezzi importanti, come la presidente del Municipio VII Monica Lozzi. Passata armi e bagagli nel movimento di Gianluigi Paragone. Per non parlare dei Municipi caduti. Dove spesso come nel caso del Tiburtino sono stati gli stessi esponenti locali del M5S a votare la sfiducia ai loro presidenti. Accusati di non rispettare abbastanza la volontà del territorio. Insomma, una situazione tutt’altro che rosea. E allora ecco che anche un big come Luigi Di Maio è sceso in campo. Non per blindare la Raggi però. Ma per spostare il dibattito su altri temi. Non mi fossilizzerei sui nomi, ha infatti dichiarato proprio ieri il Ministro degli Esteri. Riferendosi alle possibili candidature di Roma e di Milano. Una scelta saggia in questa fase, certo. Ma che specie nella Capitale, suona come un ulteriore campanello d’allarme per la sindaca e i suoi fedelissimi. Perché pensare che il suo nome possa essere sacrificato sul filo di lana per un accordo complessivo con il PD può anche sembrare fantapolitica. Ma potrebbe essere uno scenario non troppo lontano dalla realtà.

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