Ma quale Hollywood, ma quale Cinecittà: fu Manziana la vera Mecca del cinema

caldara di manziana (2)

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Pochi sanno che Napoleone Bonaparte pronunciò il suo famoso discorso dei Cento Giorni sulla “piazza di sopra” di Oriolo Romano. Eppure è così: il paese a due chilometri da Manziana era una delle centinaia di location (come si dice adesso) scelte dai produttori per girare i loro film. Faceva parte del quadrilatero della celluloide Manziana-Monterano-Rota-Oriolo. Ma la parte del leone sembra l’abbia sempre fatta Manziana, seguita dalle rovine di Monterano. Qui i cineasti appuntarono la loro attenzione sin dagli anni ’50, grazie non solo alla bellezza dei luoghi ma soprattutto alla estrema vicinanza con Roma, cosicché la troupe la sera poteva rientrare a casa. Tranne i registi o alcuni attori – e attrici – che sovente si fermavano a Villa Giulia, suggestivo albergo non più esistente, dove, come tutti i manzianesi sanno, soggiornava anche il re-archeologo Gustavo Adolfo di Svezia, che cercava rovine etrusche aiutato dagli “appassionati” locali.

I soggiorni di Re Gustavo Adolfo a Manziana

Re Gustavo Adolfo frequentava anche la famosa ttrattoria “da Ottavio” sulla piazza. Qui il cantiere faceva venire un certo vino dai Castelli, rosso e frizzante, che al re piaceva bere freddo. Per questo Ottavio lo chiamò il “Real Vino”. E a proposito di Villa Giulia, molti si ricordano che Orson Welles, che era un autentico genio, ci veniva spesso, magari con un’amica, e si faceva riservare la torretta per starsene in pace. Qualche volta ci è venuto anche Kirk Douglas, per le riprese di “Spartaco”, come risulta dal registro delle firme. Qualcuno dice che altri film vennero qui girati anche prima della guerra, forse fino al 1940, ma di questo non abbiamo documentazione, solo qualche ricordo.

Il ruolo dell’osteria “Ottavio”

Come funzionava? Sembra che ad aiutare i cineasti nella ricerca dei siti e nella logistica all’inizio fossero sia Ottavio, il gestore dell’osteria, sia poi il celebre “Pietro la guardia”, al secolo Pietro Paffi, che faceva appunto la guardia comunale. Li conduceva all’Università Agraria per i permessi, si accordava con Villa Giulia e con la trattoria Ottavio, indicava i luoghi più adatti alle riprese e soprattutto arruolava le comparse per i film che erano i giovani manzianesi. Parlando con gente oltre i 50 anni, quasi tutti bene o male hanno partecipato all’affascinante costruzione di un film, di una storia, avendo l’opportunità di incassare qualche lira e anche di vedere dal vivo attori e registi famosi.

I film nel tessuto sociale ed economico di Manziana

La cinematografia ha avuto un ruolo anche economico nel tessuto sociale del paese: gli artigiani, come i falegnami, i carpentieri e i fabbri, furono investiti dai produttori di un lavoro straordinario per costruire alla bell’e meglio quello che serviva per le scene: fosse solo delle bare per i western di serie B che si giravano a iosa a Manziana. Là dove il Camillo sostituiva le praterie dei Sioux e la Caldara i deserti dell’Arizona. Non dimentichiamo che nel dopoguerra i soldi erano pochi per tutti e l’organizzazione non era efficiente come adesso. Così abbiamo avuto persino qualche ex sindaco travestito da partigiano che metteva le bombe sulle rotaie per far deragliare i treni dei tedeschi! E molti altri concittadini vestiti come antichi Romani o come Indiani o come Barbari di Attila correre su e giù per la Macchia.

Le file di camion della produzione lungo il corso di Manziana

Così la mattina su corso Vittorio Emanuele, all’altezza della fraschetta di Ottavio fino al bar di Sesto, si potevano vedere file e file di camion, anche appartenenti a più di una produzione, che aspettavano di partire per le loro destinazioni. Non sappiamo bene come andassero le cose allora, nessuno ha mai tenuto un registro completo dei film fatti, tranne in parte l’Università Agraria, per cui è impossibile stabilire quali e quanti film abbiano visto la vita a Manziana, ma qualcuno dice che sarebbero diverse centinaia, forse addirittura mille. Ma probabilmente non lo sapremo mai, perché molti di quelli che hanno contribuito a quella sarabanda purtroppo non ci sono più. Inoltre, va detto che solo alcune scene dei film venivano girate qui.

I ricordi dei vecchi manzianesi

Possiamo solo ricostruire, attraverso i ricordi degli addetti ai lavori e dei vecchi manzianesi, e ovviamente di internet, quali furono i film più importanti e gli artisti più famosi che calcarono le scene di Manziana. Diciamo però che la maggior parte di essi non furono dei capolavori assoluti: si trattava di opere a basso costo, girati in poco tempo, doprattutto “B-movies”, come quelli su Maciste ed Ercole. Poi per molti di essi, solo in parte erano girati a Manziana, interni ed esterni (ad esempio, nel Palazzo Tittoni, ma anche al municipio), mentre altre inquadrature venivano effettuate negli studi di produzione a Roma, come quelli della Titanus, La CineRiz o in altre case produttrici. C’è ancora chi si ricorda nel 1974 Bud Spencer e Terence Hill sfrecciare lungo il corso con le moto durante le riprese di “Altrimenti ci arrabbiamo”.

Grandissimi registi e attori lavorarono a Manziana: da Pietro Germi a Kirk Douglas

Però, tra questi, vi furono anche dei capolavori girati da artisti immensi come Pietro Germi, maestro del neorealismo italiano, da Vittorio De Sica alla fine della sua carriera, e interpretati da artisti come Anna Magnani e Monica Vitti, per citarne solo due. Poi, a cascata, Manziana ha visto artisti come Luciano Salce, Tomas Milian, Aldo Fabrizi, Folco Lulli, Raf Vallone, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Totò, Orson Welles, Kirk Douglas, Philippe Leroy, Rosanna Schiaffino, Mario Camerini, Paolo Villaggio con i Fantozzi, Vittorio Gassman con la sua armata Brancaleone, Eleonora Giorgi, Ernest Borgnine, Katy Jurado, Ornella Muti, Carlo Ninchi, Serge Reggiani, Philippe Noiret, Giuliano Montaldo, Massimo Ranieri, Diego Abbatantuono che qui interpretò il suo orginalissimo Attila, Enzo Cerusico, Mario Cecchi Gori e tantissimi altri, ma questi già bastano per far capire la caratura di Manziana come sede cinematografica.

Difficile la ricostruzione dei film girati a Manziana

Quanto ai film, qui il discorso si fa più difficile. Probabilmente di molti si è persa totalmente la memoria, ma altri rimangono ben saldi nella storia del cinema. Il primo film girato a Manziana di cui è rimasta documentazione, ma non escludiamo che altri precedenti possano esistere, è niente di meno che “Il cammino della speranza” di Pietro Germi, uscito nel 1950. E’ un’opera famosissima e tratta del dramma degli emigrati italiani che volevano raggiungere la Francia attraverso il confine montuoso. Vincitore dell’Orso d’argento al Festival di Berlino, ebbe come soggettista e sceneggiatore anche Federico Fellini. Lo interpretarono Raf Vallone, Elena Varzi, Franco Navarra, Saro Urzì. Non sappiamo però quali e quante scene siano state girate a Manziana, e soprattutto dove. Anche Federico Fellini, tra l’altro, si ritirava a Villa Giulia per giorni a scrivere le sceneggiature.

Anche il pugile Carlos Monzon recitò qui

Sappiamo poi che il campione del mondo di boxe argentino Carlos Monzon girò due o tre film in Italia, due dei quali proprio a Manziana. Si ricordano ancora le “sveglie” che tirava alle comparse, costrette a volte ad andare all’ospedale. L’anno successivo, il 1951, probabilmente fu girato “Camicie rosse”, una produzione italo-francese, uscito nel 1952. Il sottotitolo era “Anita Garibaldi” (Anna Magnani) e si incentra sulle vicende dei garibaldini dopo la caduta della Repubblica Romana, nel 1849. Racconta anche della morte di Anita Garibaldi. Il film ha una storia particolare a cominciare dalle difficoltà di gestazione.

Il litigio furioso tra il regista di Camice rosse e la sua ex moglie Anna Magnani

Sì, perché il regista Goffredo Alessandrini (autore tra l’altro di “Luciano Serra pilota”) era stato il marito della stessa Magnani, da cui era separato dal 1940. Durante la lavorazione del film i due litigarono furiosamente, tanto che Alessandrini se ne andò e “Camicie rosse” fu terminato da un allora sconosciuto Francesco Rosi, che poi divenne uno dei più grandi registi italiani. Tra gli sceneggiatori c’era anche Enzo Biagi. C’è una curiosità manzianese su questo film: per le comparse che dovevano fare i garibaldini la produzione fornì ai ragazzi dei bellissimi pantaloni di velluto (fose azzurro) e appunto le camicie rosse. Allora usava che quando le comparse riportavano, dopo le riprese, i vestiti, venivano pagate. Ma ci fu anche chi, apprezzando particolarmente quei pantaloni di velluto, non li riportò mai e se li tenne, perdendo però la diaria.

Ecco alcune delle pellicole girate a Manziana

In quello stesso anno fu girato un film che è rimasto nella memoria di molti manzianesi, “Musoduro”, uscito poi nel 1953. Forse per l’interprete femminile, Marina Vlady, russa naturalizzata francese, che comunque a quell’epoca aveva sì e no 16 anni. E’ la storia d’amore di un bracconiere con una ragazza. Pubblichiamo solo alcuni dei tantissimi film girati almeno in parte a Manziana.

1950 Il cammino della speranza

1950 Francesco il giullare di Dio

1952 Camicie rosse

1953 Musoduro

1961 I briganti italiani

1961 Alboino e Rosmunda

Fine 1961 Il ratto delle Sabine

1961 Romolo e Remo

1962 Maciste all’inferno

1963 Il giorno più corto

1965 Per qualche dollaro in più

1966 L’armata Brancaleone

1966 100 dollari sul rosso

1967 Bill il taciturno

1968 20.000 dollari sul 7

1968 Spara, gringo, spara

Fine 1968 Vendo cara la pelle

1969 Due volte Giuda

1969 Che! Improbabile Che Guevara interpretato da Jack Palance e girato all’aeroporto Savini

1969 Indovina chi viene a merenda?

1969 La taglia è tua… l’uomo lo ammazzo io

1971 Giù la testa

1972 I due detective

1972 Ragazza tutta nuda assassinata nel parco

1973 Piccoli miracoli

1974 …altrimenti ci arrabbiamo

1974Alla mia carta mamma nel giorno del suo compleanno

1974 Mussolini ultimo atto

1975 Il giustiziere sfida la città

1975 Fantozzi

Fine 1975 La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone

1975 Un genio, due compari, un pollo

1976 Milano violenta

1976 Il conto è chiuso

1977 El macho

1978 Dove vai in vacanza

Inizio 1982 Attila flagello di Dio

1982 Delitto sull’autostrada

1982 Conan il barbaro

1984 L’isola del tesoro

1985 Assisi underground

1985 Ladyhawke

1986 Il mostro di Firenze

1988 Il frullo del passero

1989 Paganini

1999 Titus

2003 Elisa di Rivombrosa

2004 Le barzellette

2019 Pinocchio

2019 Il primo re

2020 Artemisia Gentileschi

2021 La Befana vien di notte 2

2021 Finché c’è il crimine c’è speranza

2022 La seconda via

(Di ringrazia per la preziosa consulenza Nello Giorgetti, esperto di cinema)