Ma quanto è simpatico Zingaretti col suo vaccino….

Simpatico Zingaretti

Ma quanto è simpatico Nicola Zingaretti. E quando arrota la zeppola ancora di più. Gli capita quando non sa che cosa dire di fronte agli svarioni nei palazzi di giustizia, e ancora non sa che tormenta gli arriverà addosso.

Stavolta per una decisione amministrativa. Non credevamo ai nostri occhi nel leggere il commento del governatore alla decisione del Tar del Lazio di togliere di mezzo il suo obbligo alla vaccinazione antinfluenzale. “Ma era una provocazione”, ha tentato di cavarsela il simpatico Zingaretti.

Il simpatico Zingaretti che sbaglia tutto

Eppure tutto questo è inaccettabile, perché sa tanto di arroganza. Scherza quando governa, il presidente della regione Lazio? Due esponenti di Fratelli d’Italia gli sono saltati sul collo, il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida e il consigliere regionale Giancarlo Righini. Entrambi lo hanno preso di petto. Perché la salute dei cittadini è molto più importante della vanagloria del presidente di una regione che impone mascherine ai cittadini per quel virus. Ma proprio lui lo aveva sottovalutato per primo. E pretende poi di mettersi pure a decidere sull’obbligatorietà del vaccino come se fosse lui il premier…

E Lollobrigida e Righini (Fdi) gli spiegano la musica

Dice infatti Lollobrigida: “Sconcertanti le parole del Presidente Zingaretti che dichiara che l’obbligatorietà vaccinale decisa dalla Regione Lazio e bocciata dal TAR era solo una semplice provocazione. Ammetterlo candidamente sostenendo di aver prodotto un provvedimento inutile oltre che inefficace, comporta l’ammissione di un danno all’erario per l’inutile procedimento dinanzi al Tar sul quale gli organismi e le istituzioni competenti non potranno tacere. Una condotta irresponsabile per la quale presenteremo interrogazioni in Regione e in Parlamento al ministro Speranza»

Rincara la dose Righini: “Inaccettabile l’arroganza con cui scherza sulla salute dei cittadini e spreca il denaro pubblico. Su questa storia dell’obbligo di vaccino non se la può cavare con il suo solito: ’Ma anche no’ a posteriori. Qui i casi sono due: o non si è ricordato che la Regione non ha il potere di imporre la vaccinazione obbligatoria, essendo completamente assorbito dalle manovre di Governo e dalle lotte intestine nel Pd, oppure è stato colto dall’ennesimo eccesso di presunzione e ha voluto cogliere l’occasione per dimostrare che può fare quello che vuole, andando oltre i limiti istituzionali. Di più: “La patetica retromarcia con la scusa della ’provocazione’ è un’offesa alla cittadinanza ancora peggiore di quel provvedimento inutile ed inefficace e dimostra chiaramente che

Zingaretti ormai usa il suo incarico di Presidente Regionale in maniera spregiudicata per obiettivi personali e di partito, al punto di non farsi scrupolo di ammettere che ha deliberatamente procurato un danno erariale alle già sofferenti casse della Regione Lazio.

Simpatico ‘sto Zingaretti, ve’?