Maddalena Urbani, l’amica marocchina che l’ha lasciata morire rischia 16 anni. “È omicidio volontario”

Condannare per omicidio volontario con dolo eventuale anche l’amica di Maddalena Urbani. E’ la richiesta della Procura generale nel processo di Appello a Roma per la morte della figlia ventunenne del medico-eroe Carlo Urbani che per primo isolò il virus della Sars, deceduta per un’overdose di metadone.

Kaoula El Haozuzi, 23 anni, italiana di origini marocchine era anche lei presente nell’appartamento in via Vibio Mariano, quartiere Cassia, dove è morta 20enne il 27 marzo del 2021.

Il rappresentante dell’accusa all’udienza di oggi ha chiesto la conferma della condanna a 14 anni per Abdulaziz Rajab, il pusher siriano nella cui abitazione è deceduta la 21enne, e per l’amica di Maddalena, Kaoula El Haouzi, è stato sollecitato il ripristino dell’accusa di concorso in omicidio volontario con dolo eventuale con la condanna anche per lei a 14 anni. El Haouzi, che aveva accompagnato l’amica da Perugia a Roma, in primo grado era stata condannata a due anni dopo che i giudici avevano riqualificato l’accusa in omissione di soccorso. ”In questo processo ci sono alcuni dati certi – ha detto il sostituto procuratore generale – se Maddalena fosse stata tempestivamente soccorsa da persone competenti, come medici, si sarebbe impedita la morte. Non è stato fatto nulla per salvarla e quando alla fine hanno chiamato il 118 non c’era più nulla da fare”. La sentenza è attesa per l’11 luglio.

Maddalena Urbani morta dopo una notte intera di agonia

Il 26 marzo del 2012 le due ragazze, Maddalena e Kaoula, vengono a Roma per passare qualche giorno di vacanza. Entrambe lavorano a Perugia. Il 26 marzo sono ospitate dallo spacciatore nell’abitazione, dove l’uomo stava trascorrendo gli arresti domiciliari. La notte Maddalena si sente male. Ma nessuno dei due chiama i soccorsi. Fino all’ordinanza di oggi, lo spacciatore era indagato per morte come conseguenza di un altro delitto. La sua posizione è cambiata dopo che ha raccontato come Maddalena sia rimasta tutta la notte a dormire nella sua abitazione. La ragazza, sempre secondo il racconto dell’uomo, stava male, ma non sembrava in pericolo di vita.