Madonna di Trevignano: il genetista del caso Yara indaga sul sangue delle statue
Madonna di Trevignano: il genetista del caso Yara indaga sul sangue della statua. La verità potrebbe essere a un passo. Il 26 novembre inizieranno le analisi scientifiche sulle statue della Madonna che, secondo la veggente Gisella Cardia, avrebbero lacrimato sangue. Questo è l’ultimo sviluppo di una vicenda che ha suscitato un vasto clamore mediatico e aperto un dibattito tra fede, scienza e giustizia.
La Madonna di Trevignano ancora al centro della cronaca
La Cardia, insieme al marito Gianni, è imputata per truffa in un processo nato dalla denuncia di un ex fedele, Luigi Avella. Quest’ultimo accusa la coppia di averlo raggirato, convincendolo a donare oltre 123mila euro all’associazione religiosa che gestivano. Ma il caso non si limita alle sole questioni finanziarie: il presunto miracolo delle lacrime di sangue e altre manifestazioni soprannaturali sono al centro delle indagini.
Il genetista di Roma-Tor Vergata Emiliano Giardina del caso yara
Il giudice per le indagini preliminari di Civitavecchia, Vittoria Sodani, ha autorizzato un incidente probatorio per fare luce sulla natura delle lacrimazioni. A guidare l’analisi sarà Emiliano Giardina, genetista forense noto per il suo contributo decisivo nel caso di Yara Gambirasio. Il professor Giardina, celebre per aver individuato l’identità di “Ignoto 1“, avrà il compito di esaminare tre statue della Madonna e un dipinto di Cristo, tutti già sequestrati dai carabinieri.
Le indagini scientifiche si concentreranno sul Dna rinvenuto sulle statuette e sul quadro, oltre a prevedere radiografie che escludano l’eventuale presenza di dispositivi meccanici, come pompette, che potrebbero spiegare artificialmente il fenomeno delle lacrimazioni. Inoltre, sarà verificata la catena di custodia dei reperti, già analizzati dai Ris nel 2016 su richiesta dell’allora vescovo della diocesi di Civita Castellana.
Giardina avrà 90 giorni per completare il lavoro peritale e depositare un rapporto che sarà discusso in udienza il 4 marzo 2025. Le conclusioni potrebbero rivelarsi decisive: se emergeranno manipolazioni, ciò rafforzerebbe l’ipotesi accusatoria di truffa.
Il contesto e le polemiche
La diocesi di Civita Castellana ha già preso una posizione chiara contro la veggente, dichiarando lo scorso marzo che i presunti miracoli da lei riportati non hanno origine soprannaturale. Questo pronunciamento si è unito a quello delle autorità ecclesiastiche, che hanno dichiarato senza valore il culto di Trevignano Romano.
Nonostante ciò, Gisella Cardia continua a radunare i suoi seguaci ogni 3 del mese, trasmettendo in streaming le sue presunte visioni e messaggi divini. Gli incontri avvengono ora in luoghi alternativi, dopo che il terreno dove si tenevano le celebrazioni è stato confiscato. Tra i sostenitori della veggente figura anche l’attrice Maria Grazia Cucinotta, che ha attirato ulteriore attenzione mediatica sulla vicenda.
Il futuro del caso
L’indagine scientifica rappresenta un banco di prova non solo per la difesa di Gisella Cardia, ma anche per la giustizia, chiamata a fare chiarezza su una vicenda che ha diviso l’opinione pubblica tra fedeli convinti e scettici. Con le analisi affidate a un esperto di fama come Giardina, l’obiettivo è fornire risposte basate su dati oggettivi e incontrovertibili.
Nel frattempo, il processo resta un simbolo dello scontro tra fede e ragione, sollevando interrogativi profondi su ciò che rende un evento miracoloso o, al contrario, una messa in scena elaborata.