Madonna di Trevignano, il Tribunale boccia Gisella Cardia: l’area diventa del Comune
Una decisione significativa è stata emessa oggi 18 ottobre dal Tar del Lazio, che ha confermato la bontà dell’operato del Comune di Trevignano Romano riguardo alla controversa area di ‘Campo le Rose’. Con un verdetto che sgombra il campo da equivoci di ogni sorta, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto il ricorso dell’associazione “La Madonna di Trevignano Ets“, che contestava la confisca e l’acquisizione del terreno, da parte del Comune. Parliamo del luogo su cui, da tempo, si svolgevano eventi di culto privi delle necessarie autorizzazioni. Anche quelle del Vaticano.
Madonna di Trevignano il Tribunale (Tar del Lazio) boccia Gisella cardia
L’area in questione è situata in una delle zone più panoramiche intorno al lago di Bracciano. Il Comune, guidato dal sindaco Claudia Maciucchi e assistito dall’avvocato Gianluigi Pellegrino, aveva già ordinato la cessazione delle attività illegali e la rimozione delle installazioni esistenti. La decisione era stata presa in considerazione della destinazione agricola del terreno e del rischio di sovraccarico urbanistico non autorizzato.
L’area diventa del Comune di Trevignano
Nonostante i provvedimenti comunali, l’associazione non ha rispettato l’ordine di interruzione delle attività entro il termine di 90 giorni stabilito, portando il Comune a procedere con l’acquisizione dell’area al patrimonio pubblico. Questa acquisizione è stata ora avallata ufficialmente dal Tar, che ha ribadito la legittimità dell’azione intrapresa dal Comune. Il Consiglio di Stato aveva già sostenuto le disposizioni comunali, ritenendo valide le motivazioni alla base della confisca. Con questa sentenza, il Tar ha chiarito che il Comune di Trevignano Romano è ora il legittimo proprietario dell’area, come confermato dai registri immobiliari.
Addio a Gisella cardia, prima del Giubileo
L’acquisizione dell’area da parte del Comune rappresenta un passo importante non solo per la legalità. Ma anche per la corretta destinazione dei luoghi di interesse pubblico e per la salvaguardia del territorio. Le istituzioni locali si stanno ora preparando a restituire l’area alla sua originaria vocazione agricola. Con l’obiettivo di preservare il paesaggio e garantire un uso sostenibile del suolo.
L’intera vicenda evidenzia l’importanza del rispetto delle normative urbanistiche e dei diritti di proprietà. Sottolineando come le istituzioni abbiano il dovere di intervenire quando queste vengono violate. La decisione del Tar segna dunque un punto di svolta, restituendo ai cittadini di Trevignano Romano una zona di particolare valore paesaggistico e culturale.