Maestra violenta sospesa dal servizio. Shock a Torrimpietra
Come primo provvedimento per il nuovo anno scolastico, la dirigente di una scuola primaria nella zona di Torrimpietra ha deciso di spostare un’insegnante da una classe a un’altra. Non una misura disciplinare, ma un tentativo di evitare che la maestra rimanesse con gli stessi alunni dello scorso anno. Alcuni dei quali l’avevano accusata di maltrattamenti. Un’iniziativa che comunque non ha evitato alla donna, 63 anni, incensurata e residente a Fiumicino, di evitare una misura cautelare per maltrattamenti aggravati. Che i carabinieri di Civitavecchia le hanno notificato lunedì scorso.
Ieri l’interrogatorio di garanzia davanti al gip con la convalida del provvedimento. Al momento nei confronti della maestra violenta è stata presa la misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio. Mentre l’Ufficio scolastico regionale potrebbe anche disporne l’allontanamento provvisorio dall’insegnamento. O qualcosa di peggio, visto che le indagini dei carabinieri hanno consentito di ricostruire un quadro preciso. Con i maltrattamenti subìti da alcuni fra bambine e bambini, tra i 5 e i 6 anni, della prima elementare. La classe affidata alla 63enne nello scorso anno scolastico.
La maestra sotto indagine dopo le denunce dei maltrattamenti su bambini
Le prime denunce dei genitori, che si sono presentati in coppia, anche quelli separati, sono avvenute in caserma a partire dal novembre 2021. E hanno fatto scattare le indagini dei militari dell’Arma. Le immagini ricavate da telecamere nascoste nell’aula in accordo con la direzione scolastica hanno rivelato che la 63enne era solita dare schiaffi, spinte, strattoni ai bambini. Non solo a quelli un po’ più vivaci ma anche a tutti gli altri. E sono stati proprio i piccoli a riferire ai genitori quello che accadeva nelle ore trascorse a scuola. E anche della loro paura di tornarci ogni mattina, tanto che alcuni dei bambini non volevano proprio uscire di casa.
«La maestra mi ha picchiato» è diventata con il passare delle settimane la frase più sentita in quella classe. Tanto che anche le altre insegnanti avrebbero commentato fra loro i metodi fuori luogo utilizzati dalla collega. Non ci sono referti medici al riguardo a testimoniare quanto accadeva, ma le immagini analizzate dai carabinieri lascerebbero pochi dubbi sui maltrattamenti nei confronti dei piccoli alunni. Alcuni dei quali tornavano a casa doloranti a un ginocchio o a una spalla proprio per essere rimasti in balìa della loro maestra.
All’inizio i genitori non credevano ai racconti dei bambini, ma ben presto hanno dovuto cambiare idea. Il successivo intervento delle famiglie, che si sono confidate con i carabinieri e quindi hanno denunciato, ha contribuito a far emergere i contorni della sconcertante vicenda. Da qui la decisione della dirigente scolastica di cambiare classe all’insegnante nel settembre scorso fino alla misura cautelare di allontanamento dalla scuola.