Mafia Roma e a Ostia, la Capitale ‘terra’ di criminalità organizzata, camorra e ‘Ndrangheta: il rapporto della DIA con la mappa dei clan
La mafia nel Lazio continua ad esserci. Lo conferma la relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia, presentata questa mattina in conferenza stampa.
Una mafia che, a livello nazionale, preferisce indossare giacca e cravatta e dedicarsi agli affari. L’odore dei soldi proveniente dai fondi del PNRR, infatti, ha smosso gli appetiti delle organizzazioni criminali, che da tempo si stanno infiltrando nell’economia legale attraverso strategie di silenziosa infiltrazione e azioni corruttive.
I clan a Roma
Una mafia di tipo manageriale, insomma. Ma cosa succede nel Lazio e, nello specifico, a Roma e provincia? I numerosi fatti di violenza in parte vanno in contrasto con questo nuovo metodo, anche se in realtà sono complementari. A Roma si sta ancora cercando di ricreare quell’equilibrio perso nel 2019, dopo la morte di Fabrizio Piscitelli.
I Casamonica, padroni del quadrante sud-est
Intanto, come emerge nella relazione della DIA, che riporta l’attività svolta nel 1° semestre 2023, tra i gruppi criminali autoctoni che hanno acquisito nel corso degli anni maggiore autonomia, influenza e spessore criminale nel panorama laziale, e romano in particolare, emerge il noto clan Casamonica. Una famiglia ormai radicata nel quadrante sud-est di Roma – soprattutto nel VI Municipio – ma che estende i propri affari sia ai Castelli Romani che, grazie alla parentela con gli Spada, anche sul litorale di Ostia.
Le loro “specialità” sono estorsioni, usura, reati contro il patrimonio, narcotraffico, intestazione fittizia di beni e riciclaggio, oltre ovviamente ai tentativi di infiltrazione di alcuni apparati pubblici. Non mancano ovviamente le minacce, lesioni personali e l’utilizzo delle armi per “risolvere i problemi”.
XIII Municipio in mano ai Gambacurta
A Roma nord ovest la criminalità deve sottostare al gruppo dei Gambacurta. Una formazione criminali autoctona che, seppur ancora non giudicata come associazione mafiosa, riesce ad avere una forza intimidatrice come quella delle consorterie maggiormente strutturate. La sua roccaforte è nel quartiere di Montespaccato, in particolar modo per i traffici relativi alla gestione delle piazze di spaccio locali e di quelle dei quartieri limitrofi di Boccea e Aurelia.
Ai Senese Centocelle, Cinecittà e Tuscolana
Spostandoci a Roma Sud-Est, troviamo il sodalizio dei SENESE, che si caratterizza, secondo quanto riporta il rapporto della DIA, per un’originaria matrice camorristica abbinata ad una consolidata struttura organizzativa mutuata dalle compagini autoctone. I Senese svolgono i loro interessi soprattutto nelle zone Tuscolana, Cinecittà, Centocelle e Quadraro, oltre che in alcune aree del centro storico della Capitale.
Ostia regno degli Spada e dei Fasciani
A Ostia il modus operandi delle tradizionali associazioni mafiose viene replicato dai sodalizi Spada e Faciani. Più volte le forze dell’ordine hanno condotto operazioni che hanno rivelato condotte ritenute ascrivibili a contesti di vera e propria associazione di tipo mafioso, conseguente a una strategica spartizione ultraventennale di affari e interessi fra i due gruppi egemoni in quell’area, i Fasciani e i Triassi.
La matrice mafiosa dei Fasciani e degli Spada
Che il clan Fasciani fosse mafia lo aveva stabilito la Suprema Corte nel novembre 2019. E nel gennaio 2022 per gli Spada. Del resto i metodi usati insieme dai due clan, con intimidazioni, incendi e danneggiamenti non lasciavano dubbi. Ma a questi metodi si affiancano anche i profili “imprenditoriali”, proiettati al controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici, connessi innanzitutto alle attività di balneazione sul litorale romano.