Mai più nuove discariche o lottizzazioni tra Roma e Fiumicino, ecco perché

L'area di Roma, a ridosso di Fiumicino e non lontana da Ostia, su cui non potranno sorgere discariche e lottizzazioni, foto Google Heart elaborata in 3D con ausilio I.A.
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Niente più discariche né lottizzazioni in una vasta area di Roma, quella situata a ridosso del comune di Fiumicino e non lontana dalla frazione di Ostia Lido – ossia nella tenuta di Ponte Malnome, accanto a Ponte Galeria, Malagrotta e Monte Carnevale.

È quanto hanno deciso i giudici del Tribunale Amministrativo della Regione Lazio che hanno bocciato un ricorso presentato dalla società NGRNew Green Roma srl. Si tratta di una società attiva nel settore rifiuti e immobiliare, che aveva proposto prima la costruzione di una nuova discarica, monte Carnevale, poi, poco dopo, una nuova ed estesa lottizzazione edile, per il tramite di una ulteriore società-amica.

Mai più nuove discariche o lottizzazioni tra Roma e Fiumicino

Con la sentenza n. 13729 di oggi 8 luglio i giudici amministrativi del Lazio hanno negato alla società anzidetta la possibilità di procedere in tal senso. In particolare il Ministero della Difesa, per il tramite del Comando militare locale, aveva ‘allargato‘ le limitazioni d’uso di un grande terreno di proprietà della società ricorrente, limitrofo a quello militare. Il decreto militare classe 2019 aumentava i vincoli a protezione delle infrastrutture militari già a sua volta estesi nel 2018.

Ma comprimeva ancor di più, al contempo, i diritti di godimento della proprietà della società anzidetta. In campo, oltre alla NGR, attiva nel campo dei rifiuti, c’era anche la società Immobiliare Ascensione srl, attiva nel settore edilizio. Lo spiegano proprio i giudici tra le carte.

Ecco perché: i vincoli attorno al Parco Antenne militare

“L’Immobiliare Ascensione s.r.l. – spiegano i magistrati del Tar del Lazio – ha presentato un ricorso per ottenere l’annullamento del Decreto n. 11 del 17 luglio 2019 emesso dal Comandante Militare della Capitale“.

Il provvedimento contro cui si è scagliata la società prevede un ampliamento della servitù militare, a tutela della Stazione Radioricevente di Ponte Galeria, zona Tenuta di Castel Malnome. Nel territorio comunale di Roma. Imponendo ulteriori vincoli a tutela anche di un secondo lotto di terreno molto grande e poco distante dal primo, costituente l’area di riserva del Parco antennemilitare

La estesa area tra Roma e Fiumicino resta congelata

“La società Immobiliare Ascensione S.r.l. – argomenta la sentenza – è proprietaria di un fondo nella predetta località. Il quale è interessato dall’apposizione degli stringenti vincoli di utilizzazione già derivanti, invero, dal precedente decreto n. 9/2018 e, successivamente, ampliati dal decreto n. 11 del 2019”.

L’area di cui parliamo ha visto crescere i vincoli militari tra il 2018 e il 2019. “Con ricorso notificato in data 18.10.2019 e depositato il 14 novembre 2019 – scrivono sempre i giudici – la società proprietaria, deducendo di avere ceduto parte dei terreni gravati da servitù militare alla NGR – New Green Roma S.r.l. (poi intervenuta nel giudizio “ad adiuvandum”), fermo restando il mantenimento della proprietà di alcune altre particelle su cui continuano ad in insistere le misure limitative, ha impugnato il decreto di ampliamento della servitù militare”.

La sentenza dei giudici del Tar del Lazio

Secondo il Tar del Lazio le ragioni sostenute dalle due società sono errati. Nessuna delle due potrà procedere nella realizzazione dei propri propositi. Nè nel settore rifiuti. Nè tantomeno in quello edile.

“Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Bis) respinge il ricorso – sopiega il Tar del Lazio – e condanna in solido la ricorrente Immobiliare Ascensione S.r.l. e l’interveniente NGR – New Green Roma S.r.l. al pagamento delle spese processuali in favore del Ministero della Difesa che liquida in complessivi euro 3.305,00 (tremilatrecentocinque/00). Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa”.