Mala movida, altro week end di controlli e sanzioni

Altro week end i di fuoco con decine di controlli sulla movida. Specie in alcuni quartieri della Capitale, come Trastevere, San Lorenzo, Piazza Bologna, Monti e Trieste Salario. Anche perché, dal 1 febbraio al 6 marzo, è in vigore nel I e nel II Municipio l’ordinanza formata dal sindaco Gualtieri. Che obbliga tutti i negozi di vicinato a chiudere tassativamente le saracinesche entro le 22.00. Si tratta di una disposizione emergenziale, adottata per evitare il più possibile gli assembramenti. E che va a colpire particolarmente i mini market bangladini, che solitamente lavoravano fino a tarda notte. Rifornendo di alcool e cibo frotte di adolescenti. Salate le multe per chi contravviene, restando aperto o non curandosi di quanto avviene nello spazio antistante ai locali. Con sanzioni amministrative da 400 euro a salire. E il rischio di vedersi chiudere anche per lungo tempo il negozio.

I controlli a San Lorenzo e al Tiburtino contro la movida senza regole

I carabinieri della compagnia di piazza Dante si sono concentrati sulla zona di San Lorenzo, insieme all’8° Reggimento Lazio e al Nucleo Tutela Salute. Circa  200 persone controllate in decine di locali, anche con il supporto del personale dell’Asl Roma 1. Il gestore di un ristorante-kebab si è visto elevare una multa da 800 euro per non aver controllato il green pass ai clienti e per la presenza di un cameriere senza mascherina. Imposta anche la chiusura di 3 giorni per l’attività. Un avventore, seduto all’interno, è stato sanzionato perché sprovvisto di certificazione verde. Una ragazza di 17 anni è stata multata per consumo di alcol all’aperto dopo le 23.

Anche la Questura, con gli uomini della polizia amministrativa e sociale e delle volanti dell’ufficio prevenzione generale soccorso pubblico, unitamente ai carabinieri, ha effettuato numerosi controlli. Nel quartiere che si estende tra la via Tiburtina e lo Scalo. Due attività commerciali sono state sanzionate e chiuse entrambe per 3 giorni per violazioni della normativa anti-ovid. Mentre altre due per aver venduto alcolici dopo le 22. Quattro locali sono stati invece chiusi in applicazione dell’articolo 100 del Tulps, costituendo “un serio pregiudizio per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini”.

Locale chiuso un mese

Il caso più grave è quello di un locale che dovrà rimanere chiuso 30 giorni. Dal momento che all’interno gli agenti hanno riscontrato attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Un altro sarà fermo 10 giorni. Il titolare ha “accolto” le forze dell’ordine inveendo per i controlli in corso e ha cercato di aizzare la clientela per evitare che venissero verificati documenti e green pass. Altri due locali saranno chiusi per una settimana, avendo venduto alcol a minorenni e contravvenendo alle normative anti-Covid riguardo al distanziamento interpersonale e alle sanificazioni degli ambienti. Un cittadino marocchino è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione, ai fini di spaccio, di sostanza stupefacente, e due avventori di un locale sono stati multati per consumo di alcol in vetro all’aperto.

Due giovani, uno arrestato e un denunciato in precedenza per minacce e violenze (le vittime avevano riportato referti medici di 30 giorni), sono stati raggiunti dal Dacur (divieto di accesso alle aree urbane) su decisione del Questore, valutata la loro pericolosità. I due non potranno accedere per due anni a locali pubblici, bar e ristoranti di San Lorenzo, oltre che stazionare nelle vicinanze, nella fascia oraria tra le 21 e le 6.