Maltrattata e costretta in casa dal compagno. Le amiche la salvano denunciando tutto alla polizia
Chiusa in casa, lontana dalle amiche, con il cellulare perennemente sotto controllo e con il divieto espresso di avere contatto anche solo virtuale con uomini. A salvare la donna ci hanno pensato le sue amiche che hanno da prima espresso la propria preoccupazione per l’incolumità dell’amica, da due anni vessata dal compagno, e poi raccontato alla polizia il comportamento dell’uomo.
Maltrattamenti in famiglia
Dovrà rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia il 46enne arrestato dagli agenti del commissariato Fidene Serpentara, intervenuti sul posto per una lite in famiglia. All’arrivo, le amiche della donna hanno svelato una situazione ben più complessa, fatta di due anni di maltrattamenti, di una gelosia esasperata in nome della quale alla vittima veniva proibito addirittura di uscire di casa da sola. Un clima di paura che impediva alla donna di sporgere la donna.
Sotto chiave
Un controllo totale con gli agenti che hanno faticato a intervenire. Hanno così organizzato servizi di appostamento, intervenendo solo quando il 46enne si era allontanato. Solo allora, in quei pochi minuti, si sono avvicinati alla vittima e le hanno offerto aiuto e sostegno, spingendola a trovare il coraggio di raccontare tutto ciò che la stessa stava patendo.
Le amiche
Rotto il muro di paura, la donna ha raccontato tutto. Due anni di di maltrattamenti, di una quotidianità completamente in mano all’uomo che la costringeva a stare sempre in casa, limitando le sue amicizie, negandole ogni contatto maschile, controllandole il telefono e le mail, pretendendo che il cellulare fosse sempre ben visibile sul tavolo e con la suoneria accesa e costringendola addirittura a ridurre la sua attività lavorativa. Un racconto dettagliato che ha spinto la Procura a chiedere l’arresto dell’uomo.