Manuela Petrangeli poteva essere salvata? I messaggi di Molinaro 40′ prima dell’omicidio

Manuela

Un dubbio attanaglia oggi i famigliari e gli inquirenti sulla morte di Manuela Petrangeli. Un amico di Molinaro e la madre dell’assassino avrebbero forse potuto avvertire anche 40 minuti prima del femminicidio le forze dell’ordine.

Almeno emerge questo leggendo l’ordinanza della gip di Roma Valeria Tomassini che dispone il carcere per Gianluca Molinaro, l’assassino di Manuela, come si legge dall’esclusiva di Repubblica.

Il primo messaggio alle 13,04

Alle 13.04 – come riporta il provvedimento – Gianluca Molinaro ha scritto a un amico della palestra che frequentava: “Dai forse oggi pio 2 piccioni co na fava”. L’amico si chiama Emanuele e come lui stesso dichiara: “Ho ricevuto strani messaggi tramite l’applicazione Whatsapp da Gianluca”. Ma lui non si è “soffermato ad ascoltare con attenzione perché erano dal contenuto poco chiaro”.

Alle 13,16 “Sono sotto al lavoro di Manuela”

Alle 14,00 l’amico si presenta in caserma a Casalotti perché Molinaro gli invia la foto del fucile sul sedile della Smart. A quel punto ascolta i messaggi e scopre che alle 13.16 “l’amico, dicendo di essere confusamente giunto al limite della sopportazione dell’ex compagna perché ‘Sono fatto alla vecchia maniera’ parlando con la voce biascicante gli ha comunicato di trovarsi sotto al lavoro di Manuela e di essere in attesa che la stessa finisse il turno di lavoro alle 13.30”.

Se avesse ascoltato prima quel messaggio forse avrebbe potuto, in quasi ancora mezz’ora di tempo, richiamare Gianluca Molinaro e soprattutto chiamare le forze dell’ordine. Alle 13.44 sul cellulare di Emanuele è arrivato quel messaggio inequivocabile in cui Molinaro scrive: “Gli ho sparato Mà, gli ho sparato du botte, gli ho sparato, l’ho massacrata, è finita…Ma è finita”.

Il ruolo della mamma di Molinaro, sapeva tutto?

La mamma di Molinaro lo chiama al cellulare quando già il figlio si è costituito. Mentre confessa ai carabinieri di Casalotti cosa aveva appena fatto, si legge nell’ordinanza, “riceve una chiamata sul cellulare dalla madre, come costatato dagli operanti dalla visione dello schermo dello smartphone, alla quale risponde al solo fine di comunicarle che si trova in caserma e dice ‘Sono in caserma dai carabinieri di Casalotti, è successo quello che ti ho detto, senza che vieni qui’”. Una frase che fa comprendere che la madre fosse a conoscenza del piano del figlio.

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