Manuela Pietrangeli: il funerale tra rabbia e commozione

Manuela

Tanta rabbia e commozione ai funerali di Manuela Petrangeli uccisa mercoledì scorso dall’ ex compagno Gianluca Molinaro. Parenti e amici portano un nastro rosso sul petto contro la violenza sulle donne.

Piazza Capecelatro è piena, sono in più di 300 a dare l’ultimo saluto a Manuela. Amici, parenti e colleghi che prima di entrare nella chiesa di Santa Maria della Salute la ricordano ognuno a modo suo.

Le parole dello zio

“Maledetto il tempo che dedichiamo a chi non ci merita, che concediamo sperando che le persone cambino”, è la lettera che viene letta dallo zio Graziano in lacrime. Così inizia la messa mentre parte un applauso.

Un lunghissimo minuto di silenzio precede l’omelia del parroco che parla di senso di responsabilità della comunità: “Dobbiamo smetterla di comportarci da lupi o queste storie non avranno mai fine”.

Le istituzioni al funerale di Manuela

Tra i banchi ci sono le istituzioni del territorio: il presidente di Municipio Gianluca Lanzi e l’assessora alle Attività produttive e alle pari opportunità Monica Lucarelli: “Dobbiamo fare di più come istituzioni”.

Forse Manuela poteva essere salvata. 40′ prima dell’efferato omicidio, alle 13.04 Gianluca Molinaro ha scritto a un amico della palestra che frequentava: “Dai forse oggi pio 2 piccioni co na fava”.

L’amico però si presenta in caserma alle 14,00 perché Molinaro gli invia la foto del fucile sul sedile della Smart. A quel punto ascolta i messaggi e scopre che alle 13.16 “l’amico, dicendo di essere confusamente giunto al limite della sopportazione dell’ex compagna perché ‘Sono fatto alla vecchia maniera’ parlando con la voce biascicante gli ha comunicato di trovarsi sotto al lavoro di Manuela e di essere in attesa che la stessa finisse il turno di lavoro alle 13.30”.

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