Manuela Petrangeli uccisa a Roma, l’assassino era già stato in carcere per violenza contro un’altra ex

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Manuela Petrangeli, fisioterapista 51enne, è stata brutalmente assassinata ieri sera nel quartiere Portuense di Roma. Il suo assassino, l’ex compagno Gianluca Molinaro, ha pianificato meticolosamente l’omicidio, sapendo esattamente dove e quando trovarla.

Manuela Petrangeli uccisa a Roma a colpi di fucile

Erano le 14 quando Manuela, in compagnia di una collega, stava tornando alla sua auto per rientrare a casa dal figlio. In quel momento, Molinaro è arrivato a bordo di una Smart grigia, con un fucile a canne mozze. Senza esitazione, ha chiamato Manuela e ha sparato due colpi: uno al braccio e uno all’addome. La donna è crollata al suolo, morendo tra le braccia dell’amica con cui aveva appena finito il turno di lavoro presso la casa di cura “Villa Sandra“.

L’ex ha gravi precedenti per violenze

Gianluca Molinaro, operatore socio-sanitario alla struttura Don Guanella di via Aurelia Antica, è poi fuggito a bordo della sua auto. Dopo un’ora di peregrinazione per le strade della periferia nord-ovest della Capitale, è stato convinto dalla sua prima compagna a costituirsi. Molinaro si è recato alla caserma dei carabinieri di Casalotti, confessando l’omicidio.

La dinamica del barbaro omicidio

La dinamica dell’omicidio e la facilità con cui Molinaro è riuscito a procurarsi un’arma illegale evidenziano ancora una volta la gravità del problema del femminicidio in Italia. Questo episodio si aggiunge a una lunga serie di crimini simili, ricordando tristemente la strage di Fidene dell’11 dicembre 2022, in cui Claudio Campiti uccise quattro donne con una pistola prelevata da un poligono.

In campo il Pool Antiviolenze della Capitale

Il pubblico ministero Antonella Pandolfi, del “pool antiviolenze” coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, sta valutando di contestare a Molinaro l’aggravante della premeditazione oltre all’uso di un’arma illegale. I carabinieri stanno anche indagando sull’origine del fucile utilizzato, cercando di capire se sia stato rubato o “prestato” da qualcuno.

La tragedia

La tragedia ha sconvolto l’intera comunità. Gli operatori del 118, intervenuti tempestivamente, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso di Manuela. La collega che era con lei, in preda allo shock, ha avuto un malore. Numerosi residenti sono scesi in strada, mentre altri osservavano sgomenti dalle finestre e dai balconi, fino a quando il corpo della vittima è stato portato via dalla mortuaria.

Voci dal quartiere

«Manuela era una donna forte e coraggiosa, bellissima», raccontano le colleghe. Cresceva da sola il figlio avuto dall’uomo che ieri le ha tolto la vita. La famiglia, ancora sotto choc, ha riferito di litigi frequenti con Molinaro, motivo principale della loro separazione avvenuta tre anni fa. Nonostante ciò, i rapporti tra i due erano apparentemente civili, con Molinaro che accompagnava il figlio a giocare a calcio.

Roma in lutto

La città di Roma e le sue istituzioni hanno espresso profondo cordoglio. Il sindaco Roberto Gualtieri ha dichiarato: «Il brutale assassinio di Manuela Petrangeli sconvolge tutti. Roma si stringe al dolore della sua famiglia e abbraccia con amore suo figlio. Gli episodi di violenza nei confronti delle donne e i femminicidi non sono solo gesti isolati compiuti da folli, ma anche atti barbari figli di un fenomeno culturale da combattere senza quartiere con educazione e cultura per far accettare l’indipendenza e la libertà delle donne».

Le condoglianze del Governatore Rocca

Anche il governatore Francesco Rocca ha sottolineato l’importanza di una cultura del rispetto: «Dobbiamo intervenire con fermezza per prevenire questo fenomeno inaccettabile, cominciando dai più giovani e diffondendo una cultura del rispetto assoluto nei confronti delle donne». L’omicidio di Manuela Petrangeli è un doloroso promemoria della necessità urgente di affrontare la violenza di genere con azioni concrete e decisive.