Marco Vannini, due centri contro gli abusi sui bimbi a Civitavecchia, Ladispoli e Cerveteri
Dopo 6 anni, con 98mila € di fondi della Regione
Dopo 6 anni di stop, ripartiranno tra Civitavecchia, Ladispoli e Cerveteri 2 nuovi centri ‘Marco Vannini’ contro gli abusi e maltrattamenti su bambini e adolescenti. Il progetto prenderà il via entro l’anno in corso, durerà almeno 24 mesi (salvo proroghe) e avrà due sedi principali. Una a Civitavecchia-città, Comune capofila del progetto, e l’altra tra i due municipi di Ladispoli e Cerveteri. Sarà finanziato con 98mila € di fondi stanziati dalla Regione Lazio.
Civitavecchia, Ladispoli e Cerveteri in campo con la Regione Lazio
L’avviso pubblico che si propone di cercare soggetti privati pronti a gestire questi 2 nuovi centri ‘Marco Vannini’ è stato diramato dall’Ufficio Tecnico del comune di Civitavecchia con la determinazione n. 1986 del 9 maggio scorso. “Il soggetto che partecipa al presente avviso pubblico – così scrive il Comune – si impegna, in caso di ammissione al contributo, a mettere a disposizione, per l’intera durata della prestazione, 2 locali idonei all’attivazione del Centro ed all’erogazione dei relativi servizi.
In ciascuna delle due sedi del Centro ‘Marco Vannini’ dovranno essere presenti almeno una sala d’attesa, una stanza colloqui e un locale da destinare al servizio di “Spazio Neutro”. Locale, quest’ultimo, che deve essere dotato di apparecchiature di videoregistrazione e specchio unidirezionale. Le attività progettuali dovranno concludersi, in ogni caso, entro 24 mesi dalla dichiarazione di inizio delle attività progettuali, salvo ulteriori proroghe del progetto. Il valore per la gestione dell’intero servizio è € 98.000,00.
2 nuovi centri contro gli abusi su bimbi e adolescenti
I Centri “Marco Vannini” apparterranno alla Rete dei Centri regionali per il contrasto degli abusi e maltrattamenti ai minori del Lazio. Rispondono alla ratio della cooperazione inter-servizi. Si caratterizzeranno come Centri specialistici nell’ausilio e sostegno dei Servizi sociosanitari territoriali del Lazio.
Nascono a supporto delle agenzie della giustizia minorile e della famiglia, oltreché della Procura della Repubblica e delle forze dell’ordine in campo, Carabinieri e Polizia di Stato. Hanno lo scopo di rafforzare il sistema di protezione e tutela dei bambini e di supporto alle famiglie vulnerabili.
I Centri ‘Marco Vannini’, difatti, ampliano la possibilità della presa in carico di un’utenza minorile attuando interventi volti a garantire sicurezza e protezione tramite azioni di prevenzione. Primaria, secondaria e terziaria, e attuando percorsi per il rafforzamento della genitorialità più fragile. I Centri saranno gestiti in maniera coordinata, integrata e partecipata degli Ambiti Socio Sanitari 4.1 e 4.2 e dalla ASL RM4.
La storia dei Centri ‘Marco Vannini’
In passato, fino al 2018, i centri ‘Marco Vannini’ sono stati un presidio di legalità per il territorio situato nella parte ‘alta della provincia’ di Roma. Tra Ladispoli e Cerveteri. Ma poi purtroppo la Regione Lazio aveva inspiegabilmente sospeso i finanziamenti. Finanziamenti che però sono tornati ad opera della Giunta regionale e Governatore Francesco Rocca.
Marco Vannini, una breve storia
Marco Vannini, 21enne di Cerveteri, figlio unico, venne stato colpito a morte da un proiettile la notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 ad opera – così ha stabilito la Suprema Corte di Cassazione – dei familiari dell’allora fidanzata, con la complicità della famiglia di lei. Marco oltre a studiare, lavorava come bagnino in uno stabilimento balneare ed aveva un grande sogno nel cassetto: diventare pilota delle Frecce tricolori.
Leggi anche:
Fedez, la Procura chiede il proscioglimento dall’accusa di calunnia