Marco Violi accusato di essere l’attentatore di Trump: la notte da incubo del giornalista romano

Marco Violi indicato come l'attentatore di Donald Trump

È stato svegliato in piena notte dal suono delle notifiche che arrivavano sul cellulare. Tante, troppe anche per lui, giornalista sportivo che si occupa della Roma. Nessuna notizia importante, infatti, solitamente arriva in piena notte per chi si occupa di sport. L’anomalia lo fa allarmare e guarda il cellulare. Marco Violi si accorge che le notifiche sono tutte su social, Instagram e su X. E lo identificano come l’attentatore di Donald Trump.

Marco Violi pensa che sia un incubo, ma purtroppo è sveglio. “Non capivo cosa stesse succedendo”, racconta smentendo il suo coinvolgimento nell’accaduto. “Sono stato svegliato nel cuore della notte (alle 2 di notte in Italia, per la precisione) dalle numerose notifiche che ho ricevuto su Instagram e su X”. Violi è a Roma, ha saputo come tanti dell’attentato grazie ai servizi visti in tv e prova a dirlo attraverso un post. Ma per tutti lui è quello che ha sparato, solo che il suo nome è stato trasformato in Mark Violets.

Marco Violi
Marco Violi – www.7colli.it

Post pubblicato da hater

Ed è sempre il giornalista romano a spiegare quello che è accaduto veramente, da cosa è nata la fake news in cui è caduta addirittura la Casa Bianca. “Le notizie che circolano sul mio conto sono totalmente prive di fondamento e sono organizzate da un gruppo di hater che dal 2018 mi stanno rovinando la vita, addirittura con appostamenti presso la mia abitazione, foto del mio citofono e del mio portone. Dei veri e propri stalker”, si sfoga il giornalista romano, che oggi presenterà denuncia contro gli account su X che hanno inventato le false notizie e contro tutte le testate giornalistiche l’hanno poi diffusa. “Gli account X che hanno organizzato tutto questo sono LogikSEO e @Moussolinho“.

“Essendo giornalista dal 2006 – prosegue Marco Violi – so benissimo che bisogna verificare tutte le fonti prima di sbattere un presunto mostro in prima pagina”. E in prima pagina c’è andato in tutto il mondo. Dall’America all’Europa, passando dall’Asia. La fake news si è diffusa in maniera incontenibile, ottenendo oltre 2 milioni di visualizzazioni in uno dei post che l’ha condivisa, ripresa da testate di tutto il mondo – senza fare alcuna verifica – e persino dai canali americani pro-Trump.

Perseguitato da 6 anni

Le persecuzioni dei due haters contro il giornalista romano vanno avanti dal 2018, ovvero da quando Violi si mostrava molto critico nei confronti dell’ex presidente della Roma James Pallotta. “Lo ero come tanti tifosi della Roma”, precisa Marco Violi, che ricorda la manifestazione di protesta davanti alla vecchia sede della società per il mancato rinnovo del contratto a Daniele De Rossi. “È stato da quel giorno che sono iniziati gli atti persecutori nei miei confronti”.