Marina di Cerveteri, Comune in ritardo con le analisi del depuratore (che getta i reflui a mare)

Marina di Cerveteri, dove insiste il depuratore in carico al Comune e non ancora passato ad Acea

Marina di Cerveteri è nel mirino per la gestione del suo impianto di depurazione situata in località Campo di Mare, ed in carico al Comune. Un’ordinanza comunale del 17 luglio, resa pubblica solo il 6 agosto, ha finalmente disposto le analisi di controllo sui reflui in uscita dall’impianto di sanificazione degli scarichi fognari che poi finiscono dritti dritti a mare, sollevando interrogativi sulla qualità delle acque e sulla tutela dell’ambiente e, ancora prima, della salute umana.

Marina di Cerveteri, Comune in ritardo

Nonostante la presenza di numerosi stabilimenti balneari, spiagge e una zona naturalistica di grande valore come Torre Flavia, fino ad ora non si hanno certezze sulla conformità degli scarichi ai limiti di legge. Una situazione che desta preoccupazione, soprattutto considerando l’alta frequentazione della zona, non solo da parte dei bagnanti, ma anche di sportivi (prima di tutti molti surfisti) e amanti delle passeggiate.

Dove sono le analisi del depuratore (che getta i reflui a mare)?

La gestione degli impianti di depurazione di Sasso e Campo di Mare è da tempo nelle mani del Comune, in attesa del passaggio al servizio idrico integrato gestito da ACEA. Nonostante i numerosi incontri tecnici e le procedure avviate, il trasferimento non è ancora stato completato.

A rischio salute, ambiente e l’intero ecosistema marino

Intanto, il Comune ha dovuto provvedere in autonomia alle autorizzazioni allo scarico, ottenute regolarmente. Tuttavia, i ritardi nell’affidamento delle analisi di controllo rappresentano una criticità che mette a rischio la qualità delle acque e l’intero ecosistema marino. L’amministrazione comunale ha giustificato la situazione – nelle carte che abbiamo potuto consultare – con l’eccezionalità e la transitorietà del momento, sottolineando la necessità di garantire la continuità del servizio nonostante le complessità burocratiche.

Le domande a questo punto sono molteplici. Perché è stato necessario attendere così a lungo per avviare le analisi? Quali sono le possibili conseguenze di questi ritardi sull’ambiente e sulla salute dei bagnanti? E soprattutto, quando avremo i risultati delle analisi e potremo finalmente avere un quadro chiaro della situazione?

La comunità locale e gli operatori del settore balneare attendono con ansia risposte chiare e definitive. È fondamentale che le istituzioni competenti agiscano con la massima celerità per garantire la tutela dell’ambiente e la sicurezza dei cittadini.