Massacro di Serena Mollicone, dopo 21 anni tutti assolti, indignazione nell’aula: “Vergogna!”

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Forse ora si capisce perché non avevano arrestato nessuno, tranne gli innocenti. Tutti gli imputati accusati per l’omicidio di Serano Mollicone sono stati assolti. Tutti, anche i carabinieri Quatrale e Suprano. Tuzim che aveva visto Serena in caserma, ha già pagato con la vita. Severissimi i giudizi dei familiari di Serena, trionfalistci quelli degli accusati. Il tribunale di Cassino assolve il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, il figlio Marco, e la moglie Annamaria. Per la figlia del brigadiere suicida Santino Tuzi, la “sentenza è incommentabile, non è giustizia”. La sentenza è arrivata dopo circa 8 ore di Camera di Consiglio. I giudici hanno lasciato l’aula alle 11.18 e sono usciti con il verdetto alle 19.30.

La sentenza arrivata dopo 50 udienze e 21 anni dal delitto

La procura aveva chiesto 30 anni per Franco Mottola, 24 per il figlio Marco, 21 anni per la moglie Annamaria, 15 anni per Quatrale e quattro anni per Suprano, tutti accusati di concorso nell’omicidio. Quatrale era accusato inoltre di istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi mentre per Suprano l’accusa era favoreggiamento. Il processo che ha preso il via il 19 marzo 2021 giunge al termine dopo 16 mesi e oltre 50 udienze, non prive di colpi di scena. La prima udienza si è celebrata il 19 marzo, giorno della festa del papà, un data simbolica, interpretata da molti come un omaggio a Guglielmo Mollicone, quel padre che ha passato la vita a lottare per la verità ma è morto prima dell’inizio del dibattimento. Fuori dall’aula insulti ai Mottola, bagarre, la famiglia Mottola costretta a scappare, intervengono i carabinieri.

Lo strazio di questi anni di papà Guglielmo

Da stamattina presto c’era grandissima attesa per questa sentenza. Per una ragazza barbaramente uccisa e per lo strazio dei suoi familiari, in particolare per papà Guglielmo, al quale non è stato risparmiato nulla. Fino all’ultimo aveva sperato di poter vedere giustizia resa a Serena, ma è morti prima che la vicenda si concludesse. Quando ndammo a trovarlo, qualche anno fa, ci raccontò la sua terribile esperienza dall’iniziale diciamo “scetticismo” dell’Arma fino a una successiva totale collaborazione con le indagini. Molte e prove che quell’uomo ha dovuto sopportare. Un uomo chiamatoella caserma dei carabinieri di Arce durante il funerale di Serena, alle notti passate al cimitero per paura che qualcuno inquinasse le prove. Al misterioso e inspiegabile suicidio del carabiniere Tuzi, che testimonià che Serena entra nella caserma quel giorno.

L’Arma dei carabinieri si è costituita parte civile contro i militari indagati

Tra l’altro, l’Arma dei carabinieri si è costituita parte civile contro i militari indagati. “Sono 21 anni che aspetto questa giornata per me ma soprattutto per Serena Mollicone e per il papà Guglielmo. È giusto che la verità venga fuori”. Lo ha detto Carmine Belli, il carrozziere di Arce che fu processato e poi assolto nei tre gradi di giudizio per l’omicidio di Serena Mollicone, in Tribunale a Cassino, dove si attende la sentenza. E si sono salutate con un abbraccio Consuelo Mollicone, sorella di Serena, e Marina Vannini, madre di Marco, nonostante fosse la prima volta che si incontravano. I genitori di Marco Vannini hanno deciso oggi di portare il loro supporto alla famiglia Mollicone e assisteranno alla lettura della sentenza.