Maxi blitz antidroga all’alba a Tivoli e Guidonia: 9 arresti, come funzionava l’organizzazione criminale


Ognuno aveva un compito specifico e ognuno aveva con sé delle armi. Solo così si sentivano forti e potenti, in grado di accaparrarsi l’egemonia di una piazza di spaccio in località Favale di Tivoli. Un’organizzazione criminale ben strutturata, che oggi è stata smantellata. Stamattina all’alba, infatti, i Carabinieri della Compagnia di Tivoli – su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma stanno portando avanti una vasta operazione nelle province di Modena e Roma per dare esecuzione a un’ordinanza.

Si tratta di un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia – che dispone la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di 9 persone, di cui 7 italiani e 2 di nazionalità albanese. Tutti loro sono gravemente indiziati di essere i promotori e membri di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, ma anche per detenzione e porto abusivo di armi comuni.

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Il maxi blitz antidroga oggi a Tivoli e Guidonia

Le indagini dei Carabinieri sono partite nel 2021 e hanno permesso di mettere insieme più elementi per ricostruire il puzzle. I militari hanno scoperto una articolata organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti nei comuni di Tivoli e Guidonia Montecelio, lì dove i promotori dell’associazione avevano messo a punto una importante struttura logistica di smercio dello stupefacente. Tra ruoli ben definiti e armi.

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Tra gli indagati anche una donna di 79 anni

Tra gli indagati della maxi operazione di oggi anche una donna italiana di 79 anni, residente sulla piazza di spaccio. Lei è gravemente indiziata di essersi prestata a nascondere parte dello stupefacente e somme di denaro, provento dello spaccio, presso la propria abitazione. I summit, poi, quelli che servivano per fare il punto e gestire l’attività illecita avvenivano, stando alle indagini, all’interno di un pollaio, un luogo ritenuto sicuro per eludere eventuali intercettazioni e non farsi scoprire.

Chi sono gli arrestati

I destinatari del provvedimento di oggi sono un 60enne italiano, operaio promotore dell’organizzazione, 2 organizzatori, un 41enne di origine albanese, nullafacente, e un 47enne italiano, anche lui operaio. A loro si sono aggiunti altri 5 soggetti, che hanno partecipato all’organizzazione criminale.

Gli indagati, su disposizione degli organizzatori, sono gravemente indiziati di gestire lo spaccio. Loro si sono suddivisi le zone e i turni durante le giornate e i Carabinieri hanno avuto modo di ricostruire tutto il modus operandi. Dopo un iniziale contatto con uno dei promotori, gli acquirenti si dirigevano spesso a piedi o attraverso l’utilizzo della propria autovettura, sulla piazza di spaccio. Qui ad attenderli c’era il pusher debitamente incaricato e pronto per cedere la dose di sostanza pattuita. Il promotore di 60 anni, l’operaio su carta, aveva instaurato un vero e proprio rapporto di dominio indiscusso sugli affiliati. E ha costretto un pusher, all’epoca dei fatti 23enne, a continuare a lavorare per lui per saldare i debiti connessi alla vendita dello stupefacente. Ma non solo. I capi dell’associazione avevano contatti con soggetti dediti al malaffare di località esterne all’hinterland romano e i militari hanno avuto anche modo di registrare un viaggio del 60enne e del 41enne verso la Spagna. Un viaggio in cui quest’ultimo è stato arrestato quasi al confine perché trovato in possesso di documenti falsi.

I Carabinieri questa mattina sono passati all’azione e hanno arrestato 9 persone, smantellando l’organizzazione criminale.