Maxi blitz dei Carabinieri, sgominata cupola della ‘Ndrangheta nel litorale

Maxi blitz svolto questa mattina all’alba dai Carabinieri, sotto la direzione della DDA. Una operazione imponente, che ha portato all’arresto di 65 persone. Tutte attive a vario titolo all’interno di un radicato sodalizio criminale, presente nel litorale laziale tra Anzio e Nettuno. Una rete capillare, con infiltrazioni nelle amministrazioni locali. Che controllava con ferocia il mercato della droga, con un flusso costante dal Sud America. Una banda dotata anche di grande liquidità e disponibilità finanziaria, e quindi capace di corrompere presunti insospettabili. Una ramificazione diretta della ‘Ndrangheta calabrese, con a capo due boss che sono finiti in carcere. Insieme agli altri arrestati, mentre in queste ore continuano gli accertamenti in diversi uffici comunali. Per verificare eventuali infiltrazioni della piovra. Che ha comunque subito un durissimo colpo.

Agli arresti almeno 65 persone, tra di loro anche funzionari comunali e due Carabinieri

Gravemente indiziato di essere a capo della struttura criminale sgominata è Giacomo Madaffari. Ne farebbero inoltre parte anche diversi soggetti appartenenti a storiche famiglie di ‘Ndrangheta originarie di Guardavalle (CZ), ossia i Gallace, i Perronace e i Tedesco. Dalle indagini emergerebbe l’esistenza di due associazioni finalizzate al narcotraffico, una capeggiata da Giacomo Madaffari  e l’altra da Bruno Gallace. Entrambe dotate di elevate disponibilità finanziarie e logistiche, nonché delle capacità di approvvigionare e importare dal Sud America ingenti quantitativi di cocaina.

Dalle attività di indagine sono emersi anche elementi circa il reperimento di informazioni riservate da parte di alcuni appartenenti alle forze dell’ordine. Le indagini svolte dai carabinieri su due militari appartenenti ad una delle caserme del litorale, hanno evidenziato gravi indizi in ordine alla rivelazione di informazioni riservate a favore del sodalizio di tipo mafioso. Entrambi destinatari della misura cautelare (uno agli arresti domiciliari e l’altro in carcere), sono gravemente indiziati di “rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio”nonché, uno dei due, di “concorso esterno in associazione mafiosa”.

Prerquisizione nei comuni di Anzio e Nettuno

Durante il blitz ci sono state anche perquisizioni da parte dei carabinieri del nucleo investigativo di Roma negli uffici comunali di Anzio e Nettuno. Le perquisizioni puntano ad acquisire elementi sull’infiltrazione dell’organizzazione nelle due amministrazioni e in particolare sull’attività legata allo smaltimento dei rifiuti.

“L’inchiesta di oggi ha colpito la locale di Ndrangheta di Anzio e Nettuno, da decenni, radicata sul litorale e con proiezioni anche su Aprilia e sulla capitale. – spiegano in una nota il presidente dell’associazione  coordinamento antimafia Anzio/Nettuno Edoardo Levantini e il presidente di Reti di giustizia Fabrizio Marras -. Il clan Gallace rappresenta, nel Lazio e nel nord Italia, una delle formazioni criminali più potenti e meno conosciute che ha saputo intessere rapporti con ‘pezzi’ della classe politica ed economica dei territori del litorale. Da anni denunciamo questa grave situazione chiedendo alla prefettura di intervenire, sottolineando la gravità di attentati, intimidazioni, minacce nei confronti di assessori, segretari comunali molti dei quali si sono dimessi. In questi territori si rileva una forte cappa di omertà che purtroppo pervade una ‘larga fetta’ della popolazione”.

Adesso, dopo il blitz di questa mattina, è arrivata una prima importante risposta. Sul fronte della legalità e della lotta senza quartiere alle mafie e alla corruzione.