Maxi retata alla Magliana: blitz dei carabinieri casa per casa dopo l’attentato di venerdì

Un maxi blitz dei carabinieri del Comando Provinciale di Roma è in corso alla Magliana, con i militari impegnati nella ricerca di armi, munizioni, materiale esplodente e droga. L’operazione è collegata all’esplosione di un potente ordigno avvenuta venerdì scorso in via Sesto Fiorentino che ha danneggiato la saracinesca di un negozio e alcune auto parcheggiate.
I carabinieri stanno eseguendo perquisizioni presso i domicili di persone già note alle forze dell’ordine con l’impiego anche di unità cinofile addestrate per la ricerca e individuazione di sostanze esplosive, armi, munizioni e droga.

Ad attivare l’operazione dei carabinieri la violenta esplosione, poco prima delle 3 della notte di venerdì, davanti a un negozio di riparazioni e assistenza informatica in via Sesto Fiorentino a Roma. Un ordigno artigianale è scoppiato danneggiando la saracinesca e cinque auto parcheggiate. Sul posto i carabinieri che hanno svolto le indagini sull’accaduto. Il blitz di queste ore alla Magliana sarebbe quindi lo sviluppo dell’attività investigativa.
Il racket delle estorsioni dalla Magliana arriva anche ai Parioli
Lo spettro del racket e delle estorsioni a Roma fa sempre più paura. Emblematico quanto accade anche in quartieri un tempo mai sfiorati dalla crimanlità organizzata. Come ha riferito Repubblica, anche ai Parioli. Per anni hanno abbassato la testa e pagato in silenzio. Ma da alcuni mesi hanno detto basta al racket e basta ai soprusi. E’ successo e sta succedendo ai Parioli, in uno dei quartieri più ricchi di Roma, dove alcuni commercianti si sono ribellati ad alcuni criminali che chiedevano il pizzo da anni. E tutto per merito di un carabinieri che ha dato il là ad una situazione che stava diventando davvero pesante e incresciosa. I fatti li racconta per bene il quotidiano romano e nazionale. La prima denuncia è scattata ai Parioli dopo che un ristoratore ha dovuto “consegnare sotto minaccia duemila euro a Antar Mustafà“, un estorsore che si è presentato come figlio del boss Fasciani. L’imprenditore di Parioli ha ascoltato le parole del maggiore Alessandro De Venezia e dopo 24 ore ha deciso di denunciare cosa era successo nel suo locale.