Meglio un giorno da Vannacci che cento anni da Fazio…

Littizzetto Fazio

Eccone un altro che non ha letto il libro del generale Roberto Vannacci. Ma lo critica ugualmente come da ordini di scuderia. E’ Fabio Fazio, presentatore e conduttore tv del quale speravamo di esserci liberati definitivamente, insieme con altre figure della Rai che anziché fare informazione facevano politica. E tutta da una parte, come Fazio. Non solo non ha letto il libro, ma non lo ha neanche visto, a giudicare da quello che scrive su twitter. “Un libro spudorato, quello del generale Vannacci, il cui titolo, Un mondo al contrario, già esprime il disprezzo per ogni tipo di inclusione e di solidarietà. E’ stato sdoganato l’odio: questo temo”. Fabio Fazio. Ma chi gliele scrive queste dichiarazioni? Il libro del generale si intitola infatti “Il mondo al contrario”, non “Un mondo al contrario”, come scrive il non rimpianto ex conduttore Rai.

Partita la macchina del fango della sinistra

Subito dopo la pubblicazione del libro, è partita la macchina della sinistra, perfettamente oliata e coordinata: parlamentari, consiglieri regionali e comunali, sedicenti scrittori, giornalisti indignati, intellettualoidi dei Parioli e di Capalbio hanno scatenato all’unisono una campagnia denigratoria, mistificatoria e infamante verso il generale. Il cui libro però, a differenza di quelli di Fazio (sì, ha scritto pure dei libri, lo dice wikipedia) è attualmente in testa alle classifiche, nonostante non si trovi proprio dappertutto. E anche i soliti librai militanti fanno sapere che non lo venderanno: alla faccia dell’articolo 21 della Costituzione. E per screditarlo ne hanno anche falsato i contenuti, decontestualizzando ed estrapolando frasi in modo del tutto arbitrario, come fa la sinistra da sempre. Ma gli italiani non ci sono cascati, e continuano a comprarlo.

Il sospiro di sollievo degli italiani quando Fazio sbatté la porta della Rai

E a leggerlo, con buona pace di Fazio, dell’amico Saviano e di tutta la pletora di intellettuali ideologizzati che per anni ha fatto propaganda alla sinistra con i soldi pubblici sulla Rai. Da Veltroni a D’Alema a Renzi, questo il percorso politico di Fazio, unito a una certa aria di sacrestano buono e tollerante che però proprio non sopportava la destra. Aria bonaria che gli ha fruttato lusinghieri successi televisivi, è innegabile.

Come però sono innegabili le migliaia di sospiri di sollievo social quando lui – e altri come lui – se ne sono andati dalla Rai verso altri ben pagati lidi. Non che la Rai lo pagasse poco, sia chiaro, si parla di milioni e milioni di euro. Dubitiamo poi che la sua nuova trasmissione, se mai ci sarà, avrà successo, come quella prevista a suo tempo su La7 che però non andò mai in onda ma per la quale fu ugualmente pagato con diversi miliardi di lire.

Fazio e gli altri ancora non digeriscono la vittoria elettorale della destra

Fazio insomma è un fazioso, ma i suoi conti se li è sempre fatti, dobbiamo dargliene atto. Noi non lo abbiamo mai guardato se non per sbaglio, e così milioni di italiani. Magari quelli che continuano ad acquistare il libro di Vannacci… Nel quale, va detto anche quesro, non c’è nessun accenno a quello di cui la sinistra lo ha accusato strumentalmente. Insomma, i progressisti ancora non sono riusciti a farsene una ragione del trionfo elettorale della destra in Italia, cui stanno seguendo quelli di molti altri Paesi europei, e a cui altri ne seguiranno. Peccato per loro, perché almeno per altri quattro anni lo dovranno sopportare. Sopravviveranno? Chi se ne importa. Comunque, una cosa è certa: non lo rimpiangeremo davvero Fazio…