Meloni a New York: “Non permetterò che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa”

Meloni New York

“Non permetterò che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa”: lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a New York. La Meloni, dopo aver assistito all’apertura dei lavori della 78esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha raggiunto Columbus Circle per deporre una corona di fiori alla presenza di alcuni rappresentanti della Columbus Citizens Foundacion e di altre associazioni italoamericane.

Il monumento dedicato a Cristoforo Colombo risiede nella piazza a due passi da Central Park dal 1892, all’epoca finanziato da una raccolta fondi promossa dal giornale Il Progresso per commemorare il quattrocentesimo anniversario dalla scoperta dell’America. La Meloni si è fermata a scambiare diverse battute con alcuni cittadini italiani residenti negli States e venuti in piazza per assistere alla cerimonia.

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La piazza circolare di Columbus Circle, all’estremità sud-occidentale di Central Park, ospita al centro la statua dedicata a Cristoforo Colombo, opera dello scultore Gaetano Russo. La statua fu donata dalla comunità italiana il 12 ottobre 1892, in occasione del quattrocentesimo anniversario della scoperta dell’America.

La stessa Giorgia Meloni viene definita “Regina degli Scacchi” nel suo debutto da premier alle Nazioni Unite: secondo Politico Europe, la premier provera’ a giocare il ‘gambetto di donna” – mossa inventata dallo scacchista italiano Gioachino Greco – usando parecchi passi interconnessi che, se eseguiti con successo, potrebbero portare a grandi risultati.

Il ‘gambetto di donna’ o Queen’s Gambit e’ anche il titolo di una fortunata serie tv con Anya Taylor Joy, ma Politico si limita allo scacchiere internazionale e cita in proposito il consigliere diplomatico di Meloni, Francesco Talo’, ex ambasciatore italiano alla Nato: “Meloni di recente ha parlato molto del bisogno di guardare tutta la scacchiera globale senza perdere di vista una parte o un pezzo. Per esempio, spostando la Regina verso est, rischiamo di non notare l’alfiere che viene dall’Africa”.