Meloni: la sinistra a braccetto coi dittatori… In autunno parte il Piano-Mattei

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“Dobbiamo difenderci” non dai bambini che muoiono “ma dai trafficanti che li uccidono, che hanno fatto miliardi di euro sulla pelle di quei bambini e di quelle persone sfortunate, mentre i vostri occhi erano rivolti altrove”. Lo ha affermato ieri il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella sua replica alla Camera dopo il dibattito sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo, a proposito dei temi legati all’immigrazione.

Fermare le partenze

“I ricollocamenti – ha poi ribadito il premier – non sono mai stati la nostra priorità, il tema per me non è come distribuiamo” i migranti all’interno dell’Unione europea, ma “come cerchiamo tutti insieme di lavorare per fermare le partenze”.

“Il Piano Mattei verrà formalmente presentato nella sua versione definitiva in autunno, quando abbiamo diversi appuntamenti, la Conferenza Italia-Africa e altri appuntamenti, c’è un coinvolgimento in atto dei Paesi che vengono coinvolti”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio.

“La Tunisia? Ma se la sinistra andava a braccetto con Cuba etc….”

“Per carità di Patria non entriamo sul tema delle autocrazie, perché le lezioni da quelli che andavano a braccetto con la Cuba comunista di Fidel Castro e con tutte le altre dittature comuniste del mondo di oggi non le accetto. Quando si accusa il Governo italiano di trattare in Tunisia con il dittatore, vi siete resi conto che in Tunisia sono stata con la presidente della Commissione europea, con il Primo ministro olandese? Quindi mi state dicendo che sono così brava che ho convinto la Commissione europea a trattare con un dittatore?”.

“Consiglio cautela sulle parole usate su queste materie. Quello che stiamo cercando di fare con la Tunisia è impedire che una Nazione, che oltre tutto è nostra dirimpettaia, vada in default e cerchiamo di farlo per cittadini della Tunisia e a voi – ha concluso il premier rivolgendosi all’opposizione – non interessa, perché voi fate di tutto una questione politica”.

“Fu il Pd che dialogò con la Libia…”

“Il memorandum Italia-Libia stipulato dal presidente Gentiloni, il dossier seguito dal ministro Minniti e oggi ci si dice che è abbastanza discutibile dialogare con queste persone. In buona sostanza alcuni lo possono fare e altri no. Sì, sono cambiate le cose – ha aggiunto il premier rivolgendosi all’opposizione – in effetti sono cambiate le cose che oggi al Governo non c’è più il Pd e quindi le cose non si possono fare”.