Meloni piange l’amica Nicoletta Golisano, uccisa dal folle di Fidene: “Non è giusto morire così”
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Nicoletta Golisano, Elisabetta Silenzi, Sabina Sperandio: sono le tre donne uccise da Claudio Campiti, il 57enne fermato per la strage di Fidene: donne appartenevano al Consorzio Valleverde che l’uomo considerava il suo nemico e contro il quale non s’è fatto scrupolo ad aprire il fuoco. Con le tre vittime c’è un’altra donna in fin di vita e quattro feriti.
A morire sono state Elisabetta Silenzi, 55 anni, residente ad Ariccia, segretaria contabile del Consorzio; la consigliera Sabina Sperandio, 71 anni, romana: “una persona carissima, tranquilla, una pensionata – la racconta un parente – Una donna tranquilla che non aveva mai menzionato problemi del consorzio”.
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Chi era Nicoletta Golisano
E poi Nicoletta Golisano, 50 anni, revisore dei conti, originaria di Civitavecchia, che conosceva la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Nicoletta era mia amica – scrive su Facebook la premier – L’uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti è stato fermato e spero che la giustizia faccia quanto prima il suo corso. Eppure la parola ‘giustizia’ non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così”. Non era sfuggita ai cronisti infatti stamattina attorno alla scena del crimine la presenza del compagno Andrea Giambruno. “Era una mamma protettiva – scrive ancora Meloni – un’amica sincera e discreta, una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. E’ stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d’arma da fuoco. Lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua – ha aggiunto – altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte”.