Meloni ‘regalerà’ a Gualtieri 6 mesi in più da sindaco di Roma? Elezioni comunali in bilico tra 2026 e 2027

A sinistra, la premier Giorgia Meloni, a destra il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri a Roma, all'altare della Patria
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Meloni ‘regalerà’ a Gualtieri 6 mesi in più da sindaco di Roma? Elezioni comunali in bilico tra 2026 e 2027. Il futuro politico della capitale potrebbe prendere una piega inaspettata. Infatti, il sindaco Roberto Gualtieri, attuale primo cittadino della Capitale, potrebbe trovarsi a gestire il Campidoglio e l’intera città per un semestre in più del previsto: le elezioni comunali potrebbero difatti slittare dall’autunno del 2026 alla primavera del 2027. Questo cambiamento, se approvato, è frutto di una serie di manovre del Governo legate alla gestione post-pandemia.

Meloni potrebbe ‘regalare’ a Gualtieri 6 mesi in più da sindaco di Roma

Il precedente di Virginia Raggi, che ha visto il suo mandato protrarsi per sei mesi a causa delle complicazioni legate al Covid-19, funge da precedente rilevante. La pandemia aveva reso difficile l’organizzazione delle elezioni, costringendo le autorità a rinviare il voto, originariamente previsto nel periodo primaverile. I seggi erano stati aperti solo a ottobre 2021, dopo un lungo e complesso periodo di lockdown e restrizioni.

Elezioni comunali in bilico tra 2026 e 2027: la decisione nelle mani del Governo

Oggi, si prospetta una situazione simile. Infatti, l’attuale governo Meloni potrebbe seguire un percorso burocratico che porterebbe a un rinvio delle elezioni, riguardando non solo Roma, ma anche altre 5.000 amministrazioni comunali in tutta Italia. Se non ci saranno intoppi, il Viminale presenterà un decreto per riallineare il calendario elettorale, portando le Comunali previste per l’autunno 2025 alla primavera 2026, e quelle del 2026 alla primavera 2027.

Gualtieri punta agli stadi di Roma e Lazio ed al forno brucia rifiuti tanto caro al Pd e Acea

Quali sarebbero le conseguenze per Gualtieri? L’eventuale sei mesi extra potrebbero rivelarsi decisivi in chiave elettorale. Il sindaco avrebbe l’opportunità di presentare importanti progetti in fase di realizzazione, come il nuovo stadio della Roma, atteso da anni dai tifosi e dal settore sportivo della Capitale. Inoltre, è previsto un intervento di restyling per il Flaminio, storico stadio della città, progettato per attirare eventi e rivitalizzare la zona.

A questo si aggiunge il controverso inceneritore di Santa Palomba, al confine coi Castelli Romani e in particolare dei comuni di Albano, Ardea e Pomezia. Un maxi impianto brucai rifiuti raccattati in mezza Italia. Un impianto che Acea e il Pd prevedono di rendere operativo per l’estate del 2027, data irrealizzabile, il fine lavori, nel caso, slitterebbe di diversi anni. La gestione della questione rifiuti rappresenta un tema cruciale per l’amministrazione, vista l’urgenza di trovare soluzioni per la crescente produzione di rifiuti nella Capitale. Questo argomento potrebbe diventare uno dei punti centrali della campagna elettorale, offrendo a Gualtieri un’arma in più per persuadere l’elettorato.

Il rinvio non è solo una questione burocratica

Resta ora da vedere se il governo deciderà di seguire questa strada. La politica elettorale post-Covid ha già dimostrato di essere flessibile, ma l’incertezza continua a regnare. Le prossime settimane saranno cruciali per definire il destino delle elezioni comunali e, con esse, il futuro politico di Roberto Gualtieri.