Meloni: sono decenni che attendiamo le riforme. Ora noi le faremo. E basta partenze clandestine

meloni con cartellina

“Questo Governo, come sapete, ha un programma ambizioso. Fare quelle riforme che l’Italia aspetta da decenni, liberare le migliori energie di questa Nazione e creare i presupposti per uno sviluppo duraturo e stabile”. Così il premier Giorgia Meloni in un passaggio del videomessaggio di saluto inviato all’assemblea pubblica 2023 di Cosmetica Italia. Quella delle riforme “è una sfida che siamo consapevoli di non poter vincere da soli e per questo dobbiamo poter contare sulla forza delle nostre imprese e dei nostri lavoratori perché il Sistema Italia ha dimostrato di essere solido, di saper reagire meglio di altri e di non temere concorrenti. Dobbiamo solo riscoprire la fiducia in noi stessi e lavorare insieme per restituire a questa Nazione la grandezza che merita”.

Meloni: abbiamo bisogno della collaborazione del Sistema Italia

“Abbiamo tantissimo lavoro da fare, certo, sia a livello nazionale che europeo, a partire da alcuni provvedimenti importanti. Come i regolamenti proposti dalla Commissione europea in tema di imballaggi, microplastiche o trattamento delle acque reflue urbane. Una battaglia che stiamo già portando avanti. Norme che auspichiamo saranno adottate per aiutare le imprese e non, invece, per ostacolarle”, ha poi aggiunto nel videomessaggio.

Promettono una immigrazione sicura e poi li fanno morire in mare: ora basta

Giorgia Meloni, inoltre, esprime il “suo profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini. E’ criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse. E’ disumano scambiare la vita di uomini, donne e bambini col prezzo del biglietto da loro pagato nella falsa prospettiva di un viaggio sicuro”. E’ quanto si legge in una nota di palazzo Chigi. Il governo, continua la nota, ”è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo. Anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole”.