Metro A, Re di Roma chiusa 17 volte nel 2022

I dati sono da profondo rosso. Per restare sul colore della linea A della metro di Roma. Che tra guasti, manutenzioni ritardate e stazioni chiuse continua a far penare utenti e pendolari. Dopo i casi clamorosi di Battistini, Barberini e Spagna, che avevano funestato la tratta per molti mesi, adesso è toccato alla stazione Re di Roma chiudere i battenti. Prima a singhiozzo, e poi definitivamente da venerdì scorso. Con avvisi alla clientela, di utilizzare in alternativa gli hub di San Giovanni e di Ponte lungo. Motivo del disservizio, le scale mobili. Altra nota dolente per la sicurezza e la accessibilità delle metropolitane della Capitale. A Re di Roma ce ne sono quattro, e sono l’unico mezzo per raggiungere dalla piazza il sottosuolo e la banchina. E viceversa. Ma due erano già fuori uso. Una in attesa di collaudo, l’altra per la sostituzione di alcuni pezzi rotti. Così quando anche il terzo impianto si è dovuto fermare, la stazione è diventata di fatto inaccessibile. Ed è stata chiusa al pubblico. Chissà fino a quando.

Metro come una lumaca. Attese lunghe e pochi treni

La stazione metro chiusa per la rottura di tutte le scale mobili

E’ rimasta chiusa per ben 17 giorni, negli 84 complessivi si questo inizio del 2022. Il che significa, una chiusura in media ogni quattro giorno. È questo il triste record della stazione Re di Roma della metro A. Che adesso ha dovuto definitivamente alzare bandiera bianca. Per la indisponibilità di ben tre scale mobili sulle quattro disponibili. Una situazione impossibile da fronteggiare, con i treni che adesso passano senza fermarsi. In un percorso che collega direttamente San Giovanni con Ponte lungo.

Diversi secondo quanto comunica la stessa Atac, i motivi del blocco delle scale. Dovuti nei primi due casi, a un collaudo ancora non fatto e a un guasto. Mentre per il terzo impianto, sarebbe stato un addetto a notare una serie di malfunzionamenti. E quindi a dare l’allarme. Tempi per rimettere tutto a posto e aprire di nuovo la stazione? Per ora è mistero. Ma visto quanto successo negli scorsi mesi, c’è poco da essere ottimisti.