Metro A, scale mobili a Termini ferme da metà settembre. E ora indaga la Procura
Cinque scale mobili ferme ala stazione Metro A di Termini a Roma. Tra barriere Jersey e transenne di ogni tipo. E scene di ordinaria follia che si ripetono ogni mattina. Con i pendolari e gli utenti costretti a destreggiarsi in improbabili slalom. Ma soprattutto, con la gente accalcata come non mai. Sulle poche scale disponibili per risalire in superficie. Alla faccia del distanziamento sociale e della prudenza. Che dovrebbero essere imposti dall’emergenza covid, specie in questo periodo. E’quanto riporta in un servizio Roma Today, insieme alla notizia che adesso tutte le presunte lentezze e ritardi nelle manutenzioni sono finiti in Procura. Per un esposto inoltrato dai vertici dei Verdi, che hanno voluto vederci chiaro sull’intera questione. Ma in genere sono tutte le opposizioni ad essere su piede di guerra. Insieme a diverse associazioni rappresentative dei cittadini e degli interessi diffusi. Perché sulla chiusura delle stazioni e sui tempi di riparazione delle scale mobili della metro A nella capitale sta montando la rabbia e la protesta. Mentre Atac assicura che è tutto a posto, e che i lavori stanno procedendo secondo programma. Intanto però le foto parano da sole. E il rischio a cui vengono sottoposti quotidianamente i passeggeri è inaccettabile.
Metro A, dalle chiusure di Piazza Barberini e Cornelia ai disservizi a Termini. Adesso tocca a Castro Pretorio e Policlinico ma non è finita
La chiusura delle stazioni della metropolitana A in città sta diventando un caso. E quasi sempre gli interventi sono dovuti a guasti nelle scale mobili. Dovuti forse all’età degli impianti, o alla carenza nelle manutenzioni. Ma i tempi biblici delle riparazioni hanno lasciato il segno. E’successo per le centralissime stazioni di Barberini e Repubblica. Che hanno isolato un quadrante del centro storico per mesi. Ma anche in periferia, a Cornelia. E adesso è serrata la stazione di Castro Pretorio. Ma forse i disservizi maggiori sono proprio a Termini, dove sarebbero fuori uso ben cinque scal mobili. Con conseguente affollamento degli utenti. Intollerabile in epoca di pandemia da covid 19. E già l’azienda del trasporto pubblico romano annuncia che a novembre chiuderà la stazione Policlinico. Insomma, un incomprensibile percorso ‘a singhiozzo’. Con il rischio che poi i soldi per le riparazioni non ci siano. E che dunque i cantieri possano giacere semi abbandonati per mesi.
Non sono scale abbandonate, fa sapere Atac. Su tutti gli impianti fermi sono in corso in questi giorni, o stanno per partire, i collaudi finali dopo i lavori. Ma intanto le carte degli appalti sarebbero finite in Tribunale. Per vedere se tempi, costi e procedure di sicurezza sono stati rispettati. Perchè i disservizi in questi mesi difficili sono stati veramente troppi.
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