Metro, stazioni chiuse e disservizi. E non solo per il G20

Ancora disservizi e stazioni chiuse nella metro di Roma. E non solo per l’evento del G20. A causa del quale alcune fermate della linea B rimarranno interdette dalle 19 di questa sera fino alle 06.00 di lunedì mattina. Si tratta esattamente degli scali di Laurentino, Eur Magliana, Eur Fermi e della stazione Palasport. In questo caso nulla è imputabile al Comune o all’Atac, perchè ovviamente prevalgono ragioni di sicurezza pubblica connesse allo svolgimento del meeting tra i potenti del mondo. Ma purtroppo, questa mattina i cancelli erano chiusi anche alla fermata della metropolitana A di Piazza di Spagna. Dopo un analogo episodio accaduto a S. Giovanni appena ieri. E nei giorni scorsi, chiusure sono state registrate anche a Castro Pretorio e a Barberini. Con comunicazioni laconiche e spesso tardive da parte dell’azienda. Ma perché tutto questo succede. Atac non spiega, ma tra ke chat degli utenti e qualche ‘spiffero’, la verità sembra sia venuta a galla. E non è affatto edificante. Per chi dovrebbe comunque garantire un trasporto pubblico efficiente e regolare.

Metro B, Castro Pretorio riapre. Ma dopo 373 giorni restano i problemi

Gli operatori di stazione mancano e la metro resta chiusa

L’Atac ha annunciato la mancata apertura della stazione della metro A di Spagna con un tweet. Alle 05.29 di questa mattina, come fa notare tra gli altri il sito Mercurio viaggiatore. Peccato che i cancelli dovessero spalancarsi un minuto dopo, alle 05.30. Un orario nel quale ovviamente non ci sono ad attendere turisti e shoppers. Ma pendolari stanchi ed assonnati. Che si sono semplicemente trovati scritto di dirigersi verso la fermata più vicina. Un episodio simile a quanto avvenuto negli scorsi giorni a S. Giovanni, Barberini e Castro Pretorio. E anche in quei casi, l’azienda dei trasporti del Campidoglio era stata molto ermetica nelle comunicazioni. Non spiegando le ragioni del disservizio. Che però, stando ai rumors e alle indiscrezioni, sarebbero venute a galla comunque. Mancherebbero infatti gli ops, operatori di stazione. Quegli addetti che hanno il compito materiale di aprire gli accessi. E di mettere in funzione le scale mobili. E che soffrono di una cronica carenza di organico. Senza escludere la possibilità di una comunicazione di malattia, magari fatta pervenire all’ultimo istante. Chiaro però, che di tutto questo gli utenti non hanno colpa. E che spetti a chi amministra garantire comunque e sempre la regolarità del servizio. Nonostante tutto.