Metromare e Roma-Viterbo, i pendolari ‘sbugiardano’ Cotral e Astral: ‘Quanti Pinocchio…’
“Quanti Pinocchio ci sono a Roma?” È la domanda che si fanno i pendolari della Capitale dopo aver sentito le importanti novità riguardanti le due ex ferrovie concesse – la Roma-Lido, ora Metromare, e la Roma-Viterbo – durante i lavori della commissione capitolina sulla Mobilità riunita ieri, mercoledì 23 ottobre.
Isola felice o incubo senza fine?
Tra finanziamenti e lavori sulle infrastrutture in vista dell’imminente Giubileo, le due ferrovie sono state descritte come “un’isola felice“, con una serie infinita di migliorie, tra stazioni “pronte all’uso” e nuovi convogli.
“Se Carlo Collodi fosse vissuto ai giorni nostri, probabilmente avrebbe scritto una versione ben diversa del suo celebre libro – commenta Maurizio Messina, presidente del comitato pendolari Roma-Lido – Non avrebbe più avuto bisogno di inventare un burattino di legno, ma avrebbe trovato ispirazione in certi funzionari di aziende di trasporto e amministrazioni, capaci di rappresentare la realtà in modo così artefatto che avrebbero fatto invidia persino al suo Pinocchio. Eppure, a differenza del simpatico burattino, le bugie di questi ‘Pinocchi moderni’ non servono a imparare lezioni di vita, ma sembrano essere accettate e amplificate, come se l’opinione pubblica non fosse capace di pensare, ma solo di subire”.
Pendolari e Municipi ospiti non graditi
E veniamo al punto. Durante la video-commissione mobilità del Comune di Roma, si è discusso della gestione delle infrastrutture e dei servizi di entrambe le ferrovie Metromare e Roma-Civita Castellana-Viterbo. Ma, ironicamente, i pendolari e i municipi coinvolti (Municipio X, IX e XV), coloro che subiscono quotidianamente disservizi, non sono stati neanche invitati. Al posto dei pendolari, sono stati invitati Cotral, Astral e Atac, aziende che secondo i rispettivi comitati pendolari, fino ad ora hanno gestito le linee in modo “discutibile”, raccontando una realtà “che non rispecchia minimamente l’esperienza quotidiana di chi prende queste tratte”. Il risultato? Una narrazione distorta, dipingendo un futuro radioso per le due linee ferroviarie, quando la realtà dei pendolari è fatta di “ritardi, corse cancellate e servizi inefficienti con lavori che si dovevano concludere nel 2023, ma adesso pare a fine 2025″.
“La frequenza dei convogli è rimasta a 20 minuti con soli 6 treni che mediamente girano nella tratta – aggiunge Messina – Le promesse di nuovi treni e corse aggiuntive, fatte in passato da Cotral e ATAC, si sono rivelate spesso bugie. La presenza di sette treni in contemporanea durante le ore di punta non rispecchia la realtà, ma i monitoraggi fatti dai comitati dei pendolari raccontano un’altra storia: corse saltate, frequenze ridotte e treni stracolmi. Stiamo aspettando il famoso treno dalla Metro A, fermo a Magliana da primavera e qualcuno dei vecchi che sono andati in manutenzione. Ma non sono affidabili, per questo non li fanno girare. E come dimenticare le promesse non mantenute sui lavori di manutenzione alle stazioni o sui treni che avrebbero dovuto essere operativi già da anni?”.
Gestione del servizio degna delle migliori bugie di Pinocchio
La verità, secondo i pendolari, è che queste ferrovie sono lontane dall’offrire un servizio efficiente e, nonostante le continue rassicurazioni, i problemi sembrano persistere. “Se Collodi fosse vissuto ai giorni nostri e avesse frequentato le tratte della Metromare e della Roma-Nord, il suo Pinocchio avrebbe trovato casa qui, tra promesse non mantenute e una gestione del trasporto pubblico degna delle sue migliori bugie. In conclusione, ci chiediamo: quanti Pinocchio ci sono ancora in giro?”.
Vertici Cotral assenti alla commissione
Ma quello che spicca è anche l’assenza dei vertici Cotral a questa importante Commissione. Se, da un lato, i pendolari mancavano perché non invitati, dall’altro invece si notava – nonostante l’incontro fosse in teleconferenza – l’assenza del presidente Manolo Cipolla o di una delle due sue consigliere. Nessuno del nuovo Cda, infatti, ha partecipato all’incontro, delegando invece l’ingegner Giuseppe Tolomeo, che ha snocciolato numeri poi smentiti con i fatti dai pendolari.
Le risposte dei pendolari a Cotral
“Ieri, in merito alla frequenza che COTRAL assicurerebbe sulla Lido sotto la sua gestione, il Direttore del settore ferrovie di COTRAL S.p.A., ing. Tolomeo ha raccontato che il servizio è stabilizzato e che loro assicurano la “messa in esercizio di 7 treni in contemporanea dalle 6 alle 9,30 e dalle 16 alle 21”, ha dichiarato Maurizio Messina. “È falso. A settembre di media 14 corse extra al giorno A/R, cioè 7 per tratta, che divise per le fasce orarie fa 1 treno extra ogni ora di media. Alle 20,30 corse ogni 30′ certificate dall’azienda nel rispondere a un reclamo, con un buco tra ultima e penultima partenza di ben 35 minuti“.
Ma i pendolari contestano a Cotral anche le altre affermazioni, come l’aver ripristinato gli annunciatori di fermata sonori e video. “A volte funzionano e a volte no”, sostiene Messina, che poi precisa anche che è falsa la dichiarazione di Cotral sui “37 minuti di percorrenza da capolinea a capolinea”. “Falso. “Il Comitato sta monitorando anche questo: non c’è un treno che rispetti questi tempi”.
I dubbi
Ci si chiede quindi se sia proprio perché in Cotral si temeva la reazione degli utenti che ben conoscono la realtà quotidiana fatta di problemi, ritardi, guasti e numeri, ben diversi da quelli vantati, che nessuno del nuovo CDA – tra il neo presidente Cipolla e le consigliere Barbara Mannucci e Beatrice Scibetta – sia andato alla Commissione, delegando l’ingegnere. E ci si chiede anche, viste le numerose proteste che ogni giorno arrivano sia attraverso i numerosi gruppi Facebook appositamente costituiti, sia attraverso le pagine di denuncia sociale come Welcome To Favelas, dove si vedono foto e video di utenti ammassati e furiosi e si leggono i racconti delle loro disavventure quotidiane (che arrivano anche attraverso i comitati di categoria) se qualcuno possa complimentarsi per il miglioramento del servizio vantato da Cotral, visto che – nei fatti – questo non c’è stato. A meno che non si tratti di piaggeria o di ironia…