Metromare e Roma-Viterbo, infrastrutture non pronte e fideiussioni false: il pasticciaccio dei treni fantasma

Dovranno mettersi l’anima in pace, i pendolari della Roma-Lido e della Roma-Viterbo. Anche se i nuovi treni fossero consegnati, l’infrastruttura non è comunque pronta. E, conseguenza, non potrebbero circolare. Le linee Metromare e Roma-Viterbo si trovano in una fase critica, dove il “collaudo” e la messa in esercizio sono impossibili a causa dei sistemi di segnalamento e di sicurezza ancora incompleti. Senza contare il fatto che stiamo parlando di treni fantasma: convogli attesi da tempo, di cui non si ha traccia.
Fideiussioni fasulle: appalto a rischio
A complicare ulteriormente la vicenda, la Regione Lazio ha scoperto che le garanzie fideiussorie presentate da Titagarh Firema – vincitrice della gara d’appalto per la fornitura dei treni – risultano essere false. “Abbiamo scoperto alcune polizze false e non è la prima volta da quando mi sono insediato. Questa superficialità rischia di penalizzare i pendolari. Il mio obiettivo è trovare una soluzione per avere i treni”, ha dichiarato Francesco Rocca nel corso della conferenza stampa dello scorso giovedì.

Il primo convoglio, previsto per il 1° gennaio 2024, non potrà essere collaudato a causa della scoperta che le polizze a garanzia dei fondi non erano valide. Questa grave mancanza solleva serie preoccupazioni sull’uso dei fondi pubblici e pone in discussione l’intera procedura contrattuale. Il contenzioso, infatti, spetterà alla Procura di Roma che dovrà esprimersi su questa vertenza, in un clima di incertezza che rischia di far saltare il contratto e costringere a ricominciare l’appalto da capo.
I ritardi infrastrutturali
Il contratto, assegnato nel 2022 dalla Giunta Zingaretti, prevede la consegna di 11 convogli – 5 per la Metromare e 6 per la Roma-Viterbo – per i quali la Regione ha già anticipato 56 milioni su un totale di 100 milioni di euro. Ma, mentre i lavori per adeguare le rotaie, le stazioni, gli impianti di segnalamento e i sistemi tecnologici sono ancora in fase di completamento, le nuove unità non potranno essere omologate dall’ANSFISA e, di conseguenza, non potranno circolare. Le sottostazioni elettriche della Metromare, per esempio, non sono ancora adeguate e il contratto per i nuovi impianti di collegamento terra-treno e segnalamento non è ancora stato assegnato. In pratica, anche se la Titagarh Firema dovesse consegnare i treni, questi dovranno rimanere in deposito fino a quando non sarà realizzato un sistema di sicurezza compatibile tra binari e convogli.
Il comitato dei pendolari: “Astral, Cotral e Regione non hanno le idee chiare”
“La situazione è un po’ complicata: i lavori di adeguamento dell’infrastruttura sono ancora in corso ma al momento i sistemi di sicurezza e sistemi di segnalamento non sono adatti per i nuovi treni”, fa sapere Maurizio Messina del Comitato Pendolari. “Questa – spiega – è una fase intermedia in attesa del completamento dei lavori. Anche se i treni dovessero arrivare, cosa che dubito fortemente, non potrebbero viaggiare sulle linee attuali, proprio per i sistemi di sicurezza. Noi abbiamo sollevato questo problema adattamento già da tempo. E siccome tutto sembra essere contornato da un alone di mistero, ci siamo rivolti ad ANSFISA, che si esprime solo con documenti alla mano. Ma loro non possono esprimersi, perchè non hanno in mano nessuna documentazione. Per il quanto riguarda invece Astral, Cotral e Regione, ci hanno farfugliato ogni volta cose un po’ diverse, perché evidentemente anche loro non hanno le idee chiare. E questo temo significhi che non vedremo i nuovi treni prima del prossimo anno, e dovrà andare bene…”.
Roma Lido: arriva finalmente un treno (vecchio ma revisionato)
In risposta a questa emergenza, l’assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Lazio, Fabrizio Ghera, insieme ai tecnici di Atac e Cotral, ha effettuato un sopralluogo presso il deposito Atac a Magliana, dove è in lavorazione il treno Caf MA300 destinato alla flotta della Roma-Lido. La Giunta di centrodestra aveva impegnato i fondi per questo acquisto, con l’obiettivo di potenziare il parco rotabile e migliorare il servizio. Il treno, sul quale Atac ha effettuato lavori di restyling e di adeguamento necessari per viaggiare sulla nuova ferrovia, dovrà ora effettuare una fase di rodaggio prima di essere messo in servizio.
Ma anche su questo “proclama” il Comitato dei pendolari ha, giustamente da fare delle precisazioni.
“Si tratta del treno che chiediamo ormai da 4 anni, ovvero dal 2021, che era da anni in revisione a Piacenza. La Regione, per averlo da Atac, ha tirato fuori 3 milioni e 200 mila euro e l’azienda dei trasporti, seppur in ritardo, si è “commossa” e l’ha ceduto alla Metromare. Ora è a Magliana da giugno dello scorso anno e lo stiamo ancora aspettando. Per carità, li ringraziamo. Ma, ripeto, sono oltre 4 anni che lo chiedevamo, altro che 2 mesi”.
Il tavolo tecnico
Domani, il 25 febbraio, è convocato un tavolo tecnico della Regione Lazio per definire il da farsi. In questo contesto, la decisione finale spetterà alla magistratura, poiché i pagamenti a Titagarh Firema sono stati sospesi da novembre, e la risoluzione del contenzioso sulle fideiussioni false potrebbe portare a conseguenze drastiche per l’intero appalto.
Questa intricata vicenda, tra infrastrutture non pronte e garanzie truccate, rappresenta un duro colpo per i pendolari romani, costretti a convivere con ritardi e incertezze che mettono a rischio il futuro del trasporto pubblico nella Capitale. Altro che servizio migliorato, come qualcuno cerca di far credere…