Metromare e Roma-Viterbo, la verità dei pendolari: ‘Altro che complimenti per il servizio, si continua a soffrire’
Sulla Roma-Civita Castellana-Viterbo e sulla famigerata Metromare (ex Roma-Lido), i disagi non finiscono mai. Due linee ferroviarie frequentate ogni giorno da migliaia di pendolari che, per lavoro o per studio, devono raggiungere la Capitale e che sono costretti a convivere con disagi e problemi di ogni tipo, che “cozzano” con l’immagine paradisiaca che i vertici delle due partecipate della Regione Lazio vogliono dare delle aziende da loro guidate.
A farsi sentire sono ancora una volta i Comitati Pendolari, esclusi dalla video Commissione Mobilità del Comune di Roma, l’importante riunione sulla gestione delle infrastrutture ferroviarie ex concesse. È quasi una beffa: si organizzano incontri decisionali, ma non si invitano proprio coloro che affrontano ogni giorno i disservizi. “Non ci invitano alle riunioni perché siamo scomodi e mettiamo in evidenza la realtà dei fatti”, sostengono i Comitati dei Pendolari. Che poi analizzano la situazione, dalla quale Astral e Cotral escono fuori davvero male. E non solo per i disagi ormai noti a tutti, ma per l’aver ancora una volta tentato di gettare fumo negli occhi dicendo “è tutto bello, tutto a posto, siamo bravissimi”.
I problemi nascosti: “Tutto a posto” per chi?
La riunione in questione si è svolta mercoledì scorso, 23 ottobre, nella forma di una video-conferenza semi-privata della Commissione Mobilità del Comune di Roma. I pendolari? Ignorati, così come i rappresentanti dei Municipi X, IX e XV, le aree in cui la ferrovia è un’arteria fondamentale. All’incontro, però, erano presenti i rappresentanti di Cotral, Astral, e perfino Atac, nonostante quest’ultima abbia ormai lasciato la gestione delle linee ma non certo un buon ricordo.
Treni vecchi e mancanza di manutenzione: il caos della Roma Nord
A prendere parola è stato anche l’Ing. Tolomeo, Direttore del settore ferrovie di Cotral, che ha aggiornato sullo stato disastroso del parco treni della linea Roma Nord. Per Cotral, infatti, nessuno del nuovo direttivo – né il presidente Cipolla e le consigliere Barbara Mannucci e Beatrice Scibetta – hanno partecipato all’incontro, delegando invece l’ingegnere. “Dei 21 treni acquisiti – fa notare Fabio Rosati del Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord – ben 7 sono fuori uso: 3 fermi a Piacenza per manutenzione straordinaria ormai da oltre tre anni, e 4 dismessi e “cannibalizzati” per pezzi di ricambio. Una situazione che costringe i pendolari a viaggiare spesso su bus sostitutivi – un palliativo che non risolve, ma al massimo “tappa il buco” e non soddisfa gli utenti”.
Eppure viene affermato che i viaggiatori sono contenti del miglioramento del servizio e che ringraziano per i passi avanti fatti da Cotral. Cosa che, invece, va in contrasto con le continue lamentele che quotidianamente appaiono sui social da parte dei passeggeri proprio riguardo la gestione sia per la della linea Roma Nord, ma anche della Roma Lido.
L’assurdità della buona “tranquillità economica”
Dal canto suo, l’Ing. Cecconi, Direttore di Astral, parla di una “nuova tranquillità economica” che consentirebbe finalmente di recuperare anni di manutenzione carente. Eppure, è lo stesso Cecconi che, oltre dieci anni fa, rivestiva un ruolo di spicco nella Regione Lazio e avrebbe dovuto pianificare questi interventi già dal 2016. Si ripresenta oggi con promesse di interventi strutturali, come il potenziamento della stazione di Acqua Acetosa e il raddoppio della tratta Riano-Morlupo, ma senza fornire tempistiche chiare, lasciando i pendolari in una frustrante attesa.
Crescita del pendolarismo: la necessità di interventi urgenti
I numeri parlano chiaro: il pendolarismo verso Roma è in aumento, con un incremento del 4,8% solo nell’ultimo anno. I comuni limitrofi alla Capitale stanno registrando un boom demografico, e la consolare SS3 Flaminia, priva di valide alternative, rischia di diventare sempre più congestionata. Serve un piano chiaro e concreto, che affronti e risolva le criticità delle tratte ferroviarie, soprattutto la Roma Nord, dove i pendolari attendono da quindici anni interventi promessi e mai realizzati.