Metromare e Roma-Viterbo, l’ultimatum di Rocca sui “treni fantasma” sta per scadere: ecco le novità

Il tempo scorre inesorabilmente. E tra 3 giorni scadrà l’ultimatum dato dalla Regione Lazio un mese fa, al termine del tavolo tecnico convocato d’urgenza per risolvere il pasticciaccio di quelli che ormai tutti conoscono come i “treni fantasma” di Zingaretti.
Che, se non viene risolto, creerà ai cittadini del Lazio bei problemi. Già, perché di mezzo c’è una commessa da ben 315 milioni di euro, non certo bruscolini, assegnata nel 2022, insieme alla sottoscrizione del primo contratto applicativo da 100 milioni, di cui 56 milioni (tutti soldi dei contribuenti laziali) già anticipati dalla Regione. Ma, a soli 5 giorni dalla scadenza del termine perentorio dato dal governatore del Lazio, tutto tace. E sulle due linee dell’inferno, la Metromare e la Roma-Viterbo, proseguono i soliti disservizi, con guasti, ritardi, gente accalcata e santi tirati giù ogni mattina e a ogni rientro.

“Senza garanzie il contratto salta”
Le parole dette il 25 febbraio dal Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, erano state chiare: “Senza queste garanzie il contratto potrebbe essere revocato”. Stesso tono per l’Assessore ai Trasporti, Fabrizio Ghera, che aveva ribadito: “Se non mi presentano le garanzie di legge, io non posso pagare questa società”.
La Firema Titagarh, dal canto suo, aveva rassicurato tutti con una nota stampa, parlando di “massimo impegno” per fornire le nuove fideiussioni e ringraziando la Regione per la fiducia. Ma le settimane sono passate senza nessun risultato reale. Negli ultimi giorni si sono infatti susseguiti incontri serrati tra la Regione, i vertici della società e i rappresentanti di Cotral e della Direzione Trasporti, ma senza esiti concreti.
Le novità da Firema
A pochissimo dallo scadere dell’ultimatum, Firema Titagarh non ha ancora presentato le fideiussioni. Ma fonti certe fanno trapelare che la società sembra essere serena e certa che la situazione possa risolversi nei prossimi giorni. Anzi, che sicuramente lunedì, termine massimo dato da Rocca, tutto verrà chiarito.
“Siamo parte lesa”, hanno ribadito nei giorni scorsi, evidenziando le difficolta dell’iter autorizzativo per le le nuove fideiussioni che però, da quanto pare, dovrebbero arrivare in zona Cesarini.
Il (vecchio) nuovo treno
Per tamponare la situazione, il treno Caf MA300, un tempo in attività sulla linea A e ora da mesi in manutenzione presso il deposito Atac a Magliana (rimasto anche fermo anni in revisione a Piacenza), è stato promesso alla Metromare. E dalla prossima estate sarà in funzione sulla Roma Lido.
Ma c’è un aspetto da non sottovalutare: distogliendo treni dalla metro A e dalla metro B per darli alla Metromare, si danneggiano altri utenti. E non è che sulle linee cittadine stiano benissimo. Anche lì spesso si viaggia come in carri bestiame, favorendo il “lavoro” di borseggiatrici e borseggiatori che hanno via via affinato le loro tecniche. E dando un’immagine della Capitale, specie nell’anno del Giubileo, che poteva essere quello del rilancio di Roma, davvero pessimo.
Quello che i turisti e i pellegrini riportano a casa, insieme alle foto di chiese e monumenti, sono i ricordi e le immagini di mezzi di trasporto inefficienti, magari di portafogli sottratti proprio nei vagoni della metro appena arrivati in Italia o poco prima di tornare in patria. Di viaggi impossibili per raggiungere Ostia, perché pur essendo un quartiere di Roma (ah, Roma è una città che ha il mare? Allora perché è collegata così male dal centro?, cit. turista americano), ha dei collegamenti che potevano andare bene 70 anni fa e non adesso, con la Metromare che continua a “vincere” la palma di linea peggiore d’Italia ogni anno.