Michetti: “L’emergenza rifiuti è un disastro firmato insieme da Zingaretti e Raggi”
Sul problema dei rifiuti a Roma, Enrico Michetti inchioda Pd e 5 Stelle alle loro responsabilit. «Ora si parla tanto di immondizia, quando poi, è un tema che ha un’origine lontana, perché, già dalla fine degli anni Novanta, c’era il problema di Malagrotta, la grande discarica ormai prossima all’esaurimento. La gestione ordinaria intervallata da quella commissariale avrebbero dovuto, sin da allora, portare a termine un efficiente ciclo dei rifiuti». Così il candidato sindaco di Roma, intervenuto ieri pomeriggio a Radio Radio.
Michetti incolpa Zingaretti e Raggi sull’emergenza rifiuti
«Nell’anno 1994 – spiega – vennero varate tre norme fondamentali: la Merloni che si occupava dei lavori pubblici, la Galli che si occupava del servizio idrico e la Ronchi che metteva a regime l’ambiente. Successivamente, con il codice del 2006 norma nasce un testo al cui interno vi si rinvenivano tutte le disposizioni che riguardavano la materia ambientale. Si partiva quindi, in quel momento, con gli ultimi piani dei rifiuti. Si ricorda quello del 2002, quando già si iniziava a prevedere il dopo Malagrotta e la necessità di nuovi impianti sostitutivi».
“Dopo 9 anni si muovono a due mesi dalle elezioni”
«Nel 2012 – prosegue Michetti – venne varato un nuovo piano dettagliato dei rifiuti in cui, peraltro, si prevedevano addirittura 4 termovalorizzatori oltre ad una rete adeguata ed integrata di impianti per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti urbani. Tali interventi, se totalmente eseguiti, avrebbero dovuto risolvere gran parte del problema rifiuti romano.
Purtroppo, i piani rimasero per buona parte lettera morta ed anche l’ultimo Piano del 2020, che impone l’autosufficienza degli ambiti territoriali ottimali (perlopiù corrispondenti alle aree provinciali) ed un ciclo economico circolare, ha espunto la necessità di realizzare nuovi termovalorizzatori puntando evidentemente nel breve e medio nuovamente in maniera più massiva sulle discariche, partendo da presupposti di dubbia fondatezza come la riduzione dei rifiuti che invece andavano incrementandosi e la crescita della raccolta differenziata che invece diminuiva».
«Sorgono dunque, due domande spontanee: perché dal 2012 ad oggi nessuno si è mosso per dar corso in maniera puntuale ai diversi piani? Perché oggi chi ha il potere di farlo, Comune e Regione, non si muove adesso in sede attuativa piuttosto che promettere di farlo dopo le elezioni?», conclude Michetti.