Mistero sul numero di alberi abbattuti a Roma, indaga la Procura: “Da 4 anni numero celato”

Alberi abbattuti a Roma

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Mistero sul numero di alberi abbattuti nelle ville storiche di Roma, indaga la Procura: “Da 4 anni numero celato“. La città eterna, nasconde un enigma verde che sta sollevando preoccupazioni e sospetti. Da quattro anni, infatti, non vengono resi pubblici i numeri sugli abbattimenti di alberi nelle ville storiche della Capitale. Un’assenza di trasparenza che ha spinto la Procura ad aprire un’indagine per chiarire le cause di questo silenzio istituzionale e verificare eventuali violazioni delle normative ambientali.

L’inchiesta della Procura di Roma

L’inchiesta, condotta dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dal pm Mario Dovinola, punta a far luce su possibili irregolarità negli interventi di gestione del verde urbano. Il sospetto è che gli abbattimenti possano essere stati più numerosi del necessario. E che la mancata riforestazione stia contribuendo a un progressivo degrado del patrimonio arboreo della città.

In particolare, si indaga sugli appalti per la gestione del verde nei parchi pubblici, con particolare attenzione a quelli riguardanti Villa Ada, Villa Glori, Villa Borghese e Villa Pamphili, polmoni verdi di inestimabile valore storico e ambientale.

Il nodo del numero degli abbattimenti di alberi a Roma

Al centro delle verifiche vi è la questione del numero esatto di alberi abbattuti e della loro sostituzione. Il regolamento comunale prevede procedure rigorose per la rimozione di pini, lecci e altre specie protette, ma l’assenza di dati ufficiali ha alimentato dubbi sulla correttezza degli interventi. Un’accusa pesante, che chiama in causa il Campidoglio e le aziende incaricate della manutenzione del verde.

Il tema della sicurezza pubblica si intreccia inevitabilmente con quello della gestione del patrimonio arboreo. Negli ultimi anni, numerosi episodi hanno visto il crollo improvviso di alberi con conseguenze drammatiche. Il caso più recente risale al 23 dicembre scorso, quando l’insegnante Francesca Ianni ha perso la vita, schiacciata da un albero mentre si trovava al parco con i figli. Un evento che ha riportato alla ribalta il problema delle verifiche sulla stabilità degli arbusti e sulla loro rimozione preventiva.

Già nel 2018 un avvocato era rimasto gravemente ferito dopo che un pino era crollato nel quartiere Prati, costringendolo a vivere su una sedia a rotelle. Incidenti che potrebbero essere il risultato di una gestione carente e che rendono ancora più urgente un’analisi approfondita delle modalità con cui il Comune ha proceduto agli abbattimenti.

Villa Ada e gli ottomila alberi scomparsi a Roma

Uno degli elementi più sconcertanti emersi dall’inchiesta riguarda Villa Ada. Are verde in cui, secondo alcune stime, dal 2021 sarebbero stati abbattuti ottomila alberi. Numeri allarmanti, se confermati, che sollevano interrogativi sulla reale necessità di interventi così massicci. L’ipotesi è che molte rimozioni siano avvenute senza un’adeguata verifica dello stato di salute delle piante, un’eventualità che getterebbe un’ombra sull’operato delle ditte incaricate.

Un altro punto critico riguarda la mancanza di informazioni sulle piantumazioni successive agli abbattimenti. Per ogni albero rimosso, la normativa impone la sostituzione con una nuova pianta, ma su questo fronte regna l’incertezza. La difficoltà di ottenere documentazione ufficiale ha alimentato il sospetto che la riforestazione sia stata trascurata, compromettendo l’equilibrio ecologico delle ville storiche.

Villa Glori, Villa Borghese e Villa Pamphili sotto la lente della Procura di Roma

L’attenzione della Procura non si concentra solo su Villa Ada. Anche a Villa Glori la situazione appare critica: secondo alcune segnalazioni, negli ultimi anni sarebbero stati abbattuti circa 300 pini e lecci senza che si sia provveduto a piantarne di nuovi. Una pratica che, se confermata, potrebbe avere effetti devastanti sul terreno, favorendo l’erosione e aumentando le emissioni di anidride carbonica.

Situazioni analoghe vengono segnalate a Villa Borghese e Villa Pamphili, dove il progressivo diradamento della vegetazione sta modificando l’aspetto e il microclima di aree che da sempre rappresentano un rifugio per la biodiversità urbana.

Le conseguenze ambientali e le prospettive dell’inchiesta di Roma

L’abbattimento indiscriminato di alberi senza un’adeguata riforestazione può generare effetti a catena sull’ambiente. La perdita di copertura arborea favorisce l’inaridimento del suolo, altera il ciclo dell’acqua e riduce la capacità di assorbimento delle polveri sottili, aumentando i livelli di inquinamento atmosferico.

L’indagine della Procura punta a chiarire se gli abbattimenti siano avvenuti nel rispetto delle normative vigenti o se vi siano state omissioni e irregolarità. Se dovessero emergere responsabilità, potrebbero scattare provvedimenti nei confronti dei soggetti coinvolti. Nel frattempo, l’opinione pubblica e le associazioni ambientaliste chiedono trasparenza e un cambio di rotta nella gestione del verde pubblico. Affinché il patrimonio arboreo di Roma non venga sacrificato sull’altare di interessi economici o inefficienze amministrative.

Il mistero degli alberi abbattuti resta aperto e l’inchiesta potrebbe riservare sviluppi significativi nei prossimi mesi. La speranza è che dalle indagini emerga non solo la verità sui numeri celati, ma anche soluzioni concrete per garantire la tutela e la rigenerazione del verde urbano della Capitale.