Mobilità, Roma sempre maglia nera per numero di auto e traffico privato

I dati arrivano direttamente dall’Agenzia per la mobilità di Roma Capitale. E confermano come l’Urbe rimanga di gran lunga la città con il numero maggiore di macchine, motoveicoli e ciclomotori privati rispetto al numero di abitanti. Secondo questo ultimo report, le auto in città sarebbero oltre 1 milione e 700 mila, con il rapporto ‘monstre’ di 629 vetture ogni 1000 abitanti. Ugualmente elevatissimo il numero delle due ruote, pari a 371 mila mezzi immatricolati e circolanti. Con un incremento dell’1.5% nel periodo tra il 2019 e il 2020. In effetti, dopo la flessione causata dalla pandemia, le vendite di automobili e scooter sono riprese alla grande. Anche per merito di sconti e incentivi. Mentre il mezzo pubblico ha registrato una caduta verticale. Nonostante i quasi 900 nuovi autobus acquistati dal comune. Facile anche capirne il motivo, tra paura di contagi, obbligo di distanziamento e necessità di indossare la mascherina a bordo. Ma una parte della colpa, va certamente anche all’amministrazione. Perché ad esempio, la metro Roma Lido è al collasso. E anche le linee B e B1 sono in sofferenza, per la mancata manutenzione programmata dei treni. Insomma, un quadro non facile. Nel quale l’alternativa costituita dalla cosiddetta ‘mobilità dolce’ (bici elettriche, monopattini e car sharing) stenta ancora a decollare.

Il trasporto pubblico fanalino di coda della mobilità cittadina

Sul piano del trasporto pubblico, la fotografia che emerge dal dossier sulla mobilità, ritrae una città in cui si è registrato un crollo nella vendita dei biglietti Atac e Tpl. Sono diminuiti sia gli abbonamenti che i singoli biglietti. Questi ultimi in maniera drastica visto che sono stati staccati nel 2020 solo 39,8 milioni di ticket metrebus, con una contrazione sull’anno precedente che si attesta sul 59.5%. Un risultato che non premia quindi l’introduzione di 900 bus negli ultimi anni, che hanno contribuito allo svecchiamento della flotta di Atac. E che testimonia la disaffezione dei romani al mezzo pubblico. Ma anche una qualità del servizio giudicata ancora largamente insufficiente.

Le spine delle piste ciclabili e dei monopattini

Una alternativa all’uso massiccio del mezzo privato in città potrebbe certamente essere la cosiddetta ‘mobilità dolce’. Ma anche qui, il quadro che esce dal rapporto segna tinte in chiaro scuro. Iniziamo dalle piste ciclabili, che attualmente si sviluppano sul territorio urbano per 317 chilometri. Con un buon incremento rispetto ai circa 100 di cinque anni fa. Molte di queste però, sorgono in sede promiscua, tra i margini delle strade e i marciapiedi. E in alcuni quartieri, come sulla Tuscolana, a S. Giovanni o a via Gregorio VII, .le infrastrutture realizzate sono state duramente criticate. Per la riduzione dei parcheggi e delle dimensioni della carreggiata. Per non parlare dell’esperimento della pista realizzata sullo square centrale della Pineta Sacchetti. Realizzata e smontata per ben due volte. Meglio sulla Nomentana, che rimane anche l’unica ciclabile sulla quale è stato fatto un monitoraggio della frequenza giornaliera. Superiore ai 900 utenti, complessivamente per i due sensi di marcia. E per finire lo sharing. Tendenzialmente stabile quello delle auto elettriche, in incremento invece l’uso dei monopattini. Anche per il loro numero, circa 11 mila in città. Ma anche qui, gioie e dolori. Perché mancano regole chiare su come utilizzarli, e soprattutto come e dove parcheggiarli. E spesso i ‘push scooter’ elettrici diventano un pericolo. Specie se usati in due (vietatissimo), contromano o su strade veloci e trafficate. Insomma, nonostante i buoni auspici, sembra davvero che l’uso del mezzo privato a Roma abbia ancora poche alternative. E che quindi dovremo rassegnarci, per un altro bel po’ di tempo, al traffico caotico che purtroppo ben conosciamo.