Monnezza, Raggi accusa i Romani zozzoni ma il comune che fa?

In un post diffuso sulla sua pagina Facebook ufficiale la sindaca di Roma Virginia Raggi accusa i cattivi cittadini. Quelli incivili e zozzoni che buttano lavatrici vecchie e pezzi di armadi di legno davanti ai cassonetti per la raccolta dei rifiuti. Sono comportamenti inaccettabili, bacchetta la Raggi. Abbiamo anche aumentato le sanzioni per chi si rende responsabile di questi gesti. Ora si rischiano fino a 600 euro di multa. Lasciare questa roba in mezzo alla strada è un insulto a Roma e a tutte le persone per bene che fanno il loro dovere e che pagano le tasse. In più anche in questo periodo è attivo il servizio AMA per il ritiro a casa dei rifiuti ingombranti. Basta chiamare e prenotare. E il giorno prescelto portare ciò che si desidera buttare davanti alla porta di casa. Gli operatori ecologici passeranno direttamente a prenderlo. Fin qui la sindaca Raggi, e le considerazioni fatte sono ineccepibili. Solo un interrogativo viene spontaneo. Ma a Roma sul decoro e l’igiene pubblica chi controlla?

La Raggi accusa i Romani zozzoni e dichiara guerra a rovistaggio e cassonetto selvaggio. Ma chi controlla?

La sindaca di Roma Virginia Raggi ha dichiarato guerra a chi abbandona rifiuti ingombranti in prossimità dei cassonetti. Un comportamento vergognoso che viene pagato da tutti i cittadini romani. E sulla sua pagina Facebook ufficiale posta una foto. Di una piccola discarica abusiva vicino a dei secchioni in zona Ponte Marconi. Strano che la prima cittadina se ne sia accorta proprio ora, quando siamo arrivati al quarto anno del suo mandato. Di foto così la Raggi potrebbe farne a centinaia, basta chiamare l’ufficio stampa. Che in Campidoglio risulterebbe molto ben fornito. E sguinzagliare qualcuno in giro per la città. Perché sul fallimento della raccolta dei rifiuti e sul degrado della capitale purtroppo sì sono spesi fiumi di parole. Di fatti però finora se ne sono visti pochini. Certo, molto dipende anche dai comportamenti individuali. Di gente che se ne frega e magari nemmeno paga la tariffa sulla nettezza urbana ce n’è e come in città. Ma più che fare foto, la sindaca e l’AMA dovrebbero garantire i controlli. Perché se ancora tanti furbetti pensano di farla franca un motivo ci sarà. E attenzione, le multe dovrebbero essere fatte proprio a tutti. Invece sì continuano a vedere camioncini scassati fermi davanti ai cassonetti. Con intere famiglie rom a bordo. La scena è sempre la stessa, uno scende e inizia a rovistare. Qualcun altro butta i materassi usati e altri rifiuti per terra. Quello che serve viene caricato sul furgone e il veicolo riparte. Il resto rimane in mezzo alla strada. E la multa a questi signori chi la fa?

PD, non si rovista nei cassonetti. Ma non lo dicevano i razzisti?

Super multe per chi abbandona i rifiuti. Bene, basta che siano per tutti

Super multe per chi abbandona i rifiuti ingombranti vicino ai cassonetti. Lo annuncia su Facebook la sindaca Raggi e siamo d’accordo. Anche se si arriva decisamente tardi. Perché il degrado a Roma purtroppo è da tempo sotto gli occhi di tutti. Abbiamo però il dubbio che a pagare saranno in pochi. Perché per fare le multe prima bisogna potenziare i controlli. E come si legge nel forum sullo stesso profilo social della Raggi i cittadini hanno molti dubbi. Che per esempio chi abbandona in questo modo i rifiuti già non paghi la TARI. O che si tratti di persone senza fissa dimora e senza un indirizzo a cui elevare eventualmente la contravvenzione. Mentre il rischio è che si scateni un’altra caccia ai cittadini romani. Quelli per bene però. Che già si sentono dei criminali se si allontanano mezzo chilometro da casa. Con droni e elicotteri che volteggiano nei cieli della capitale per dar la caccia all’untore. Faccia i controlli, sindaca Raggi. E anche in fretta e per bene. Ma non dia pagelle ai Romani. Perché se stavolta si fa sul serio si scoprirà quello che in molti denunciavano da anni. Lo schifo che c’è a Roma ha nomi e cognomi. Ma a dire queste cose e ad accusare zingari e sbandati prima del coronavirus si passava da razzisti. Se è cambiato qualcosa, lo dobbiamo ancora vedere.

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