Morbillo, allarme nel Lazio, aumentano i contagi: sintomi, cure e vaccini
Nel primo semestre del 2024, la Regione Lazio ha registrato un preoccupante aumento dei casi di morbillo, con un’impennata significativa rispetto all’anno precedente. Secondo i dati resi noti dalle autorità sanitarie locali, sono stati accertati ben 163 casi nei primi sei mesi dell’anno, a fronte di un solo caso nello stesso periodo del 2023. Questo incremento mette in luce l’urgenza di affrontare una malattia che, seppur spesso sottovalutata, può avere conseguenze gravi, soprattutto se contratta in età adulta o durante la gravidanza.
Morbillo, allarme nel Lazio
Il morbillo è una malattia esantematica altamente contagiosa, trasmessa attraverso le secrezioni nasali e faringee, nonché le goccioline respiratorie. Considerata una delle infezioni più contagiose al mondo, il morbillo può essere mortale, soprattutto in assenza di una copertura vaccinale adeguata. Purtroppo, la diffusa reticenza verso le vaccinazioni, alimentata da false informazioni e scarsa consapevolezza, ha contribuito alla recrudescenza di questa malattia.
Aumentano i contagi
Nel contesto attuale, la Asl Roma 3 ha avviato una campagna di sensibilizzazione attraverso i social media, con l’obiettivo di informare e incentivare la popolazione a sottoporsi alle vaccinazioni. L’importanza della prevenzione non può essere sottovalutata, soprattutto considerando che il vaccino contro il morbillo è sicuro ed efficace, garantendo una protezione a lungo termine con la somministrazione di due dosi.
Sintomi, cure e vaccini
Il quadro epidemiologico nel Lazio evidenzia come il virus del morbillo sia ancora endemico, cioè presente in maniera costante all’interno della popolazione. Questa situazione facilita l’emergere di focolai epidemici, specialmente tra coloro che non sono stati vaccinati. L’aumento dei contagi è inoltre favorito dalla facilità con cui il virus si diffonde, aggravata dai numerosi spostamenti per motivi di lavoro, turismo o altre ragioni.
I più colpiti: donne giovani e bambini
L’analisi dettagliata dei casi registrati rivela che la fascia d’età più colpita è quella tra i 15 e i 39 anni, con un’età media di 32 anni. Un dato particolarmente allarmante riguarda le donne in età fertile, che rappresentano il 60,4% dei casi femminili. Inoltre, il 3,5% delle donne contagiate ha contratto il morbillo durante il parto, con potenziali rischi per il neonato.
Secondo il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, il Lazio è attualmente la regione italiana con la più alta incidenza di morbillo, con l’81% dei casi diagnosticati nei pronto soccorso. Circa la metà dei contagiati ha necessitato di ricovero ospedaliero, e un 3,6% è stato trasferito in Terapia intensiva.
Il morbillo
Il morbillo, malattia virale acuta respiratoria, si manifesta inizialmente con febbre alta, rinite, congiuntivite e tosse, seguiti dalla comparsa del caratteristico rash maculopapulare. Tra le complicanze più gravi vi è l’encefalite acuta, che può causare danni cerebrali permanenti. Nei bambini, le complicanze possono essere di natura respiratoria e neurologica, rendendo fondamentale la protezione vaccinale.