Morte sul Tevere. Centinaia di pesci a galla da Ponte Milvio a Marconi (video)

Sono centinaia i pesci morti che galleggiano da due giorni sulla superficie del Tevere. Una scena raccapricciante, specie nel periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo. La lunga scia macabra parte da Ponte Milvio e si allunga fino a Ponte della Scienza e a Ponte Marconi. La denuncia è arrivata da molte associazioni ambientaliste, ma anche da anonimi ciclisti che percorrevano la ciclabile lungo gli argini  del fiume di Roma. E da ultimo il grido di allarme è stato rilanciato da Piergiorgio Benvenuti, presidente di Ecoitalia solidale. Abbiamo chiesto notizie alle istituzioni, ha dichiarato Benvenuti sulla pagina Facebook dell’associazione. Perché siamo molto preoccupati di quello che sta succedendo. Non sappiamo ancora quale sia la causa della moria dei pesci, ma le eventuali sostanze tossiche vanno trovate al più presto. Anche perché la situazione non sembra circoscritta a un piccolo tratto del fiume e il rischio è che l’inquinamento arrivi fino alla foce. E che magari sostanze tossiche che non conosciamo possano riversarsi in mare. È necessario intervenire subito, ha concluso Benvenuti. Perché dopo quasi due giorni purtroppo la situazione è rimasta immutata.

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Qualcosa sta avvelenando il Tevere. Centinaia i pesci morti, per Benvenuti presidente di Ecoitalia solidale servono subito i controlli

Qualcosa sta avvelenando il Tevere. E uccidendo i suoi pesci. Che in centinaia in queste ore stanno galleggiando in superficie senza vita. Da Ponte Milvio a Marconi, e giù fino alla foce. Si teme una vera e propria catastrofe ecologica, e molte associazioni sono intervenute. Chiedendo l’intervento urgente delle istituzioni. Comune di Roma, Regione Lazio e Autorità di bacino. Oltre che dell’ARPA, in grado con i suoi mezzi insieme ai sommozzatori dei Vigili  del Fuoco e alla ASL di prelevare campioni d’acqua. Per portarli in laboratorio e fornire una spiegazione scientifica a quanto successo. Purtroppo non è la prima volta che si verificano episodi simili a Roma, spesso derivanti da sostanze chimiche gettate abusivamente nel corso d’acqua. Magari in occasione di lavaggi di impianti chimici e industriali che si trovano nelle prossimità del fiume. Ma stavolta le cause sono ancora sconosciute. Così il presidente di Ecoitalia solidale Piergiorgio Benvenuti e il consigliere Fabio Ficosecco hanno chiesto in una nota congiunta di conoscere tutto lo stato di inquinamento del fiume e degli argini. Non solo per i pesci morti, ma anche per la tutela della salute pubblica. Bisogna tutelare il Tevere e la biodiversità della capitale, conclude Benvenuti. E se serve, dovranno essere predisposte anche delle barriere prima che le sostanze inquinate arrivino al mare. Si è già perso tempo prezioso e non vorremmo vedere la situazione aggravarsi ancora di più nelle prossime ore.