Morto Lenny Randle, campione di baseball a Nettuno: ‘Cappuccino’ aveva 75 anni
Il 29 dicembre 2024 segna una giornata di lutto per la città di Nettuno e per il mondo del baseball: a 75 anni si è spento negli Stati Uniti Lenny Randle, una leggenda che ha intrecciato il suo destino con quello del baseball italiano e, soprattutto, con la città che lo ha accolto come un figlio.
Lenny Randle: il legame con Nettuno
Arrivato a Nettuno nel 1983, dopo 12 stagioni in MLB e più di mille partite disputate, Lenny Randle non era solo un campione sul campo, ma anche un simbolo di amicizia e integrazione. Per i nettunesi era semplicemente “Cappuccino”, un soprannome affettuoso che rifletteva il legame profondo e sincero con la comunità.
Il suo arrivo nella squadra locale fu una rivoluzione: Nettuno lo accolse come un eroe, e lui, con il suo talento e il suo carisma, ricambiò con dedizione e passione. Anche dopo aver appeso il guantone al chiodo e fatto ritorno negli Stati Uniti, il legame con Nettuno rimase saldo. Ora, la città si stringe nel dolore per la perdita di un uomo che l’ha amata e che è stato a sua volta amato senza riserve.
Ricordi di un campione straordinario
Tony Lonero, suo compagno di squadra nelle stagioni 1983-1984, lo descrive così: “È stato il primo professionista americano a giocare in Italia. Cinque o sei anni fa era tornato a Nettuno per una visita, e l’affetto era rimasto immutato”.
Oltre a Nettuno, Randle lasciò il segno anche a Bologna e Milano, confermando il suo talento in Italia con una media battuta stellare che in una stagione superò quota .400. Ma Randle non era solo numeri e statistiche: era un uomo dalle mille sfaccettature, come ricorda John Paonessa, suo amico italo-americano: “Non è mai stato selezionato per l’All-Star Game, ma aveva un talento unico e un carisma che faceva innamorare il pubblico”.
Un legame con l’Italia che si intreccia con la storia stessa della sua famiglia: durante la Seconda Guerra Mondiale, il padre di Lenny combatté ad Anzio, rendendo ancora più profondo il rapporto tra i Randle e la terra italiana.
La comunità del baseball lo ricorda
Il cordoglio non arriva solo da Nettuno, ma dall’intero mondo del baseball italiano e internazionale. Fulvio Vecchiarelli, del gruppo “Il bar del baseball 2.0”, lo ha salutato con queste parole toccanti: “Lenny Randle, il nostro Cappuccino, ha raggiunto casabase per l’ultima volta. Lo ricorderò sempre con gli occhi da bambino, attaccato alla rete del vecchio comunale di Nettuno, a fare i suoi giochetti e perculare gli avversari. Ma lui poteva permetterselo. Ciao, Lenny”.
Un’eredità indelebile
La scomparsa di Lenny Randle lascia un vuoto enorme, non solo per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, ma per tutti gli appassionati di uno sport che, grazie a lui, ha trovato nuova linfa in Italia. Cappuccino non era solo un campione, ma una figura che ha saputo unire, ispirare e far sognare generazioni di tifosi.