Morto Walter Pedullà, l’ex presidente RAI e critico letterario si è spento a 94 anni
Walter Pedullà se n’è andato. Critico letterario, saggista, giornalista e presidente Rai, Pedullà è morto nella sua casa di Roma il 26 dicembre, all’età di 94 anni. A dare la notizia è stato lo scrittore Andrea Di Consoli, che su Facebook ha voluto ricordarlo come “un Maestro, una guida straordinaria”.
Nato a Siderno, in Calabria, nel 1930, Pedullà si è laureato in lettere a Messina ed è stato allievo del grande Giacomo De Benedetti. Non è mai stato solo un professore o un teorico della letteratura: ha sempre vissuto la cultura come una battaglia, un luogo dove la storia, il presente e le idee si scontrano e si intrecciano.
Walter Pedullà, una carriera tra cattedra, giornali e premi letterari
Pedullà ha insegnato per decenni alla Sapienza di Roma, lasciando il segno nella cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea, prima come assistente di De Benedetti e poi come suo successore. Ma è anche attraverso i giornali che ha costruito il suo ruolo di critico letterario influente: per oltre trent’anni è stato una delle firme più autorevoli de L’Avanti!, collaborando poi con Il Messaggero, L’Unità e molte altre testate.
Non si è fermato qui. Ha curato opere monumentali, come la “Storia generale della letteratura italiana” in dodici volumi, e raccolte sui grandi autori del Novecento: Italo Svevo, Corrado Alvaro e Luigi Malerba, solo per citarne alcuni. Era uno che di letteratura ci viveva davvero, senza fare sconti, affrontandola con uno sguardo critico e un approccio appassionato.
Un presidente Rai tra cultura e visione
Tra il 1977 e il 1992 Pedullà è stato membro del consiglio di amministrazione della Rai, arrivando a ricoprire la carica di presidente dal 1992 al 1993. Un periodo breve ma intenso, in cui ha cercato di difendere il ruolo della cultura nella televisione pubblica, anche in un’epoca già dominata dall’intrattenimento.
Chi lo ha conosciuto racconta di un uomo che ha sempre mantenuto la barra dritta, sia nelle sue battaglie intellettuali che nelle scelte personali. Ma non è stato certo immune da critiche: il suo impegno politico, sempre vicino al socialismo, lo ha spesso messo al centro di accesi dibattiti.
Una vita spesa per la letteratura
La sua bibliografia è sterminata. Tra i suoi libri più noti ci sono “La letteratura del benessere”, “Lo schiaffo di Svevo” e “La narrativa italiana contemporanea”. Nel 2020 ha pubblicato “Il pallone di stoffa. Memorie di un nonagenario”, con cui ha ricevuto un premio speciale ai Flaiano. Un intellettuale che non si è mai accontentato e che ha sempre guardato avanti, senza mai perdere di vista le sue radici.
Con Pedullà se ne va una figura centrale della cultura italiana del Novecento. Il suo lavoro, però, resta. E non c’è dubbio che sarà ancora un punto di riferimento per chi vorrà studiare e comprendere l’evoluzione della letteratura italiana.
“La notizia della scomparsa di Walter Pedullà addolora profondamente tutta la Rai, nel ricordo della grande passione con la quale ha operato dal 1977 al 1992 nel Consiglio di amministrazione del Servizio Pubblico, di cui è stato anche presidente dal 1992 al 1993″.
“Con lui scompare un uomo di grande cultura, un “maestro” della critica del Novecento con una visione ‘alta’ del ruolo della Rai, al cui servizio ha sempre messo il proprio sapere e la propria esperienza. Ai suoi familiari la sincera vicinanza e il cordoglio di tutte le lavoratrici e i lavoratori del Servizio Pubblico”, rendono noto l’Amministratore Delegato, Giampaolo Rossi, e il Cda della Rai.