Multiservizi, è scontro tra sindacati e comune

È scontro tra sindacati e comune sul destino di Multiservizi. La società del Campidoglio, che conta circa 4 mila lavoratori. E il cui destino ad oggi non è affatto chiaro. Infatti, a luglio scadrà l’ultima proroga ponte. E il comune dovrà decidere che strada prendere. Per evitare di mettere sul lastrico migliaia di famiglie. E di sospendere servizi essenziali. Questa società infatti, si occupa delle prestazioni integrative nei nidi e nelle scuole dell’infanzia comunali. Ma anche di manutenzione del verde, e di trasporto scolastico. La Raggi aveva immaginato un percorso misto pubblico privato, per ridare ossigeno all’azienda. Con una delibera che aveva lanciato una gara a doppio oggetto. Che in termini semplici, significa trovare un socio di minoranza che metta liquidità. E al quale affidare il servizio. Ma questa posizione e’stata subito fortemente contestata dai sindacati. Che invece chiedevano – e chiedono – di mantenere tutto ‘in house’. Cioè con la completa internalizzazione dei lavoratori. Tramite opportuni stanziamenti in bilancio. Due posizioni difficilmente conciliabili, e infatti la delibera si è arenata. C’era stato anche un tentativo di costituire una società ex novo, la NewCo. Fallito anche quello. Con la bocciatura del Consiglio di Stato. Mentre la stessa Multiservizi, ha impugnato gli atti davanti alla Corte di giustizia europea. Un pasticcio insomma. Che adesso Gualtieri e il Pd sono chiamati a risolvere.

Multiservizi, mancano sei milioni di euro. E il Comune non paga

I sindacati lanciano l’allarme

I sindacati Cgil Roma e Lazio, Fisascat CISL e Uiltrasporti lanciano l’allarme. All’appello mancano oltre 400 milioni di euro, necessari per risanare l’azienda. E per pagare gli stipendi ai lavoratori. Ma soprattutto, si attende una scelta chiara. Che ad oggi il comune sembra non fare. Andando in continuità con quanto già immaginato dalla giunta Raggi. E dunque insistendo sulla necessità di far entrare un privato nella gestione dei servizi. “Appare incomprensibile, se non surreale – denuncia Natale di Cola, segretario Cgil di Roma e Lazio – che le forze politiche che oggi governano la città sono le stesse che, nella precedente legislatura, si sono schierate al fianco dei lavoratori. Condividendone motivazioni ed obiettivi e affermando che il servizio essenziale svolto, ausiliario a quello educativo, non poteva essere lasciato al mercato. Che avrebbe badato al profitto e non alla tutela del lavoro e di un servizio alla cittadinanza”. Esattamente quanto successe quando il M5s era all’opposizione durante la consiliatura di Ignazio Marino. Quest’ultimo proponeva una gara a doppio oggetto, i primi protestavano promettendo in fase di elezione l’internalizzazione della società. Ma oggi sembra che tutto sia ritornato al punto di partenza.

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