Nadia Bengala e il dramma della figlia: “Rovinata dalla droga, ora è in comunità”
Lei la conosciamo tutti: è Nadia Bengala, una delle miss Italia più belle di sempre. Splendida, senza se e senza ma. L’ex miss, però, da anni sta vivendo un dramma familiare a causa della figlia: “Stava distruggendo la sua vita con la droga, per fortuna oggi è in comunità”.
Tutto iniziò a Londra
Nadia Bengala, ospite di Verissimo ha raccontato il dramma di sua figlia caduta in una rete di scelte sbagliate. “L’ultimo anno è stato quello più difficile, pesantissimi gli ultimi mesi”, ha raccontato l’ex Miss Italia. Diana oggi è in una comunità ma la storia ha inizio 10 anni fa, quando sua figlia aveva 18 anni e incontrò un uomo più grande, “che non poteva darle nulla” dice Nadia Bengala. Poi la permanenza a Londra: “Lì è sola, libera e viene a contatto con le prime sostanze. E’ lì che ha iniziato a far uso di droga, mi chiedeva spesso soldi”. “A un certo punto è sparita: per quasi un anno e mezzo è sparita. Non chiamava, non rispondeva”, racconta ancora l’ex Miss Italia 1988.
Ora in Comunità
L’ho cercata, sentivo i suoi amici, ma non avere il contatto diretto è stato terribile. Poi ci siamo riavvicinate, ci siamo riviste a Roma”, ricorda Bengala che continua: “Poi l’anno scorso, anno orribile: era imbarazzante vedere come stesse. Era insostenibile anche incontrarla, non era più lei, è stata anche violenta con me. Lì mi sono detta che dovevo fare qualcosa. Sono stata aiutata, ma le stavo dietro 24 ore su 24. A quel punto l’ho portata in comunità”.
Col killer di Prati
Diana era venuta a contatto con il killer di Prati ma per fortuna quel giorno non è andata da lui: “Mi ha chiamato la Polizia che la stavano cercando. Da madre sentivo che c’era un problema, stava vivendo una vita percolosa, io lo sentivo. Non dormivo mai: per due anni ho dormito due ore a notte al massimo”. Perché è successo tutto questo? “Ambienti e amicizie sbgliate, poi una cosa tira l’altra… – ha detto l’ex Miss Italia – E io mi do tante colpe. Ora insisto perché lei faccia un percorso psicologico, voglio che diventi più forte perché può esserci una ricaduta se non sei forte”.