Natalia, la donna ucraina morta d’infarto lascia due figli minori. Ora chi si occuperà di loro ?

Un dramma nel dramma. Prima la guerra, e la fuga dalle bombe. Poi il lungo viaggio in pullman, con la speranza di essere riusciti a sfuggire al peggio. Infine l’arrivo a Roma, al piazzale della stazione Tiburtina. E il destino crudele che continua ad accanirsi contro Natalia. La coraggiosa donna ucraina che era fuggita con i suoi due figli, per metterli in salvo. Perché appena arrivata, nemmeno il tempo di scendere dal bus e salutare i suoi compagni di viaggio, un infarto se l’è portata via. Inutili i disperati tentativi di soccorso dell’ambulanza e dei rianimatori del 118. Il cuore della donna, già provato da troppe fatiche e sofferenze, ha purtroppo smesso per sempre di battere. Ma ora, oltre allo sgomento e al dolore per questa vicenda, la preoccupazione è tutta per i suoi due figli. Il maschietto di dieci anni, e una femmina di 11. Soli, senza la loro mamma. In una situazione psico fisica facilmente immaginabile. Così dei due minori, si è presa cura una comunità religiosa. A confermarlo è la stessa suorina che attendeva Natalia. E che ora avrà un compito ancora più delicato da assolvere.

I due bambini di Natalia in una comunità religiosa ai Castelli. Poi si occuperanno di loro i servizi sociali

Ieri mattina il pullman dove viaggiavano Natalia e i suoi figli è arrivato nella Capitale alle sette e mezza. Nel piazzale 12 ottobre 1492, alla stazione Ostiense. Neanche faceva troppo freddo, cielo nuvoloso, poco traffico. Tutti sono scesi, Natalia saluta con la mano i compagni di viaggio e chi li aspettava, qualche istante. Ma sente un dolore violento al torace, sviene, cade. I suoi bambini, già sfiniti, sono atterriti, si tengono per mano, piangono. I soccorsi arrivano quasi subito, il cuore è fermo, provano in ogni modo, non riescono a farlo battere di nuovo.

Meno di un quarto d’ora più tardi, quei bambini urlano, chi altro era sul pullman è sconvolto. Natalia non s’è più svegliata. Muore. Ci sono auto della Polizia, gli agenti subito avevano tentato di rianimarla, poi altri cominciano ad ascoltare le testimonianze dei passeggeri del pullman. A cercare di capire come la donna possa essersene andata proprio quando era in salvo.

La religiosa spiega che Natalia era fuggita per venire qui, senza avere parenti o comunque conoscenti che potessero ospitarla. Perciò la suorina si era offerta di accoglierla nella sua struttura, ai Castelli Romani. Dove sono comunque stati portati i due bambini, dei quali adesso si prenderanno cura i servizi sociali.
Vengono subito anche aperti i pochi bagagli della donna, per cercare qualcosa che potesse aiutare o almeno spiegare. Vi si trovano alcuni farmaci che le erano necessari per curare l’ipertensione (perciò la causa della morte che appare più verosimile è l’infarto). Poi in tarda mattinata, accertato il decesso per cause naturali, la salma di Natalia è stata messa a disposizione del medico legale.