Nello Trocchia e Sara Giudice rischiano ancora il processo per presunta violenza: in Tribunale un altro testimone
La vicenda giudiziaria che vede coinvolti due noti giornalisti, accusati di presunta violenza, continua a occupare le aule del Tribunale. La giudice per le indagini preliminari ha rinviato la decisione sulla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, scegliendo di valutare ulteriori elementi, tra cui nuove testimonianze e approfondimenti tecnici. Al centro del caso, un episodio accaduto lo scorso anno in una serata che sembra ancora lontana dal trovare una conclusione definitiva.
Rischiano ancora il processo Nello Trocchia e Sara Giudice
I fatti risalgono a una festa di compleanno in un locale di Trastevere. Durante la serata, i due giornalisti avrebbero riaccompagnato in taxi una collega visibilmente alterata dall’alcol. Secondo l’accusa, approfittando della situazione, ci sarebbero stati baci che la presunta vittima ritiene non consensuali. Al contrario, la difesa sostiene che le effusioni fossero pienamente condivise, evidenziando scambi di messaggi tra le parti nei giorni successivi, apparentemente privi di tensioni o allusioni ai fatti.
Pende ancora il rischio di processo per presunta violenza
Un elemento cruciale riguarda le analisi delle urine della presunta vittima, effettuate poco dopo l’episodio e risultate negative a tracce di sostanze stupefacenti, inclusa la droga dello stupro. Tuttavia, l’avvocato della donna ha richiesto che tali analisi vengano replicate per accertare con maggiore precisione l’eventuale presenza di sostanze come il GHB, che secondo la sua assistita potrebbero essere state somministrate quella sera.
Tra le prove già esaminate figurano le dichiarazioni di un tassista, presente durante il tragitto in cui si sarebbero verificati i baci. L’uomo, ascoltato dagli inquirenti, ha affermato di non aver percepito forzature, descrivendo la scena come quella di un gruppo di persone in preda all’euforia tipica delle ore notturne.
La Procura, sulla base degli elementi raccolti, aveva avanzato la richiesta di archiviazione, ritenendo insufficienti le prove per procedere. Tuttavia, la resistenza dell’avvocato della presunta vittima, che ha sollevato ulteriori dubbi e richieste di approfondimento, ha portato la giudice a prendere tempo per decidere. Al momento, l’indagine resta in una fase delicata, con le parti in attesa di un pronunciamento che potrebbe segnare un punto di svolta.
La vicenda, che tocca temi di consenso, abuso e responsabilità, ha acceso il dibattito pubblico, mettendo in luce la complessità delle dinamiche relazionali e delle indagini in casi del genere. Mentre il Tribunale valuta i prossimi passi, l’attenzione rimane alta, con l’eventualità di un processo che potrebbe chiarire i contorni di una storia che, al di là delle aule giudiziarie, ha già lasciato il segno.