Nessuna soluzione per l’Ippodromo Capannelle, il caso arriva in commissione Sport

Ippodromo di Capannelle, Roma
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La crisi dell’Ippodromo Capannelle sta generando un conflitto crescente che vede il Comune di Roma, guidato dal sindaco Roberto Gualtieri, sotto pressione da ogni fronte: sindacati, opposizione e persino il Governo. La struttura, simbolo dell’ippica italiana e della Capitale, rischia seriamente la chiusura con l’avvicinarsi del termine del 31 dicembre, data in cui dovrebbe essere risolta la questione della sua gestione. Tuttavia, il mancato scioglimento dei nodi amministrativi e burocratici rende il futuro dell’ippodromo sempre più incerto.

Le cause del conflitto

Il problema nasce da una gara pubblica per la gestione dell’impianto, bandita dal Comune di Roma, che è andata deserta. Questo ha lasciato la struttura in un limbo amministrativo, aggravando una situazione che si trascina da mesi. La recente decisione del TAR di chiudere il ricorso presentato da vari attori, tra cui Hippogroup e i sindacati, ha ulteriormente complicato la vicenda, lasciando irrisolte le questioni centrali legate al futuro dell’ippodromo.

Commissione Sport convocata oggi

L’urgenza di sbloccare la situazione amministrativa è al centro della discussione convocata oggi alla 15 nella commissione capitolina Sport, in cui si spera di trovare una via d’uscita per evitare la chiusura. Tuttavia, le divisioni politiche e le accuse reciproche non facilitano il dialogo.

L’intenzione è quella di trovare una soluzione concreta. Tuttavia, il tempo stringe, e il rischio di una paralisi amministrativa appare sempre più concreto. La crisi di Capannelle non rappresenta solo un problema gestionale, ma un banco di prova per la capacità del Comune di risolvere una questione che tocca il cuore dell’economia e della tradizione romana.

Le reazioni politiche

Il capogruppo della Lega, Fabrizio Santori, ha accusato la giunta Gualtieri di immobilismo, definendo l’eventuale chiusura dell’ippodromo “il più grande fiasco” dell’amministrazione in carica. Santori ha sollecitato un’azione immediata per salvare l’impianto e proteggere le migliaia di lavoratori che dipendono dalle attività legate a Capannelle.

Dall’altro lato, Giorgio Trabucco, capogruppo della Lista Civica Gualtieri Sindaco, ha difeso il Comune, accusando la destra di diffondere fake news e puntando il dito contro il Governo, sostenendo che il Ministero dovrebbe aumentare i fondi per contribuire alla risoluzione della crisi.

I rischi per la città e l’indotto

La chiusura di Capannelle non rappresenterebbe solo un duro colpo per l’indotto economico (che coinvolge fantini, allevatori, fornitori e altri lavoratori), ma anche un danno per l’immagine di Roma, che si sta preparando ad accogliere milioni di visitatori in occasione del Giubileo. Il sindacato italiano allenatori guidatori (Siag) ha espresso la propria frustrazione scrivendo direttamente al sindaco Gualtieri e minacciando proteste pubbliche, che potrebbero paralizzare la città.

La sfida per il Giubileo

La palla ora è nelle mani del Campidoglio, che deve trovare una soluzione tempestiva. La questione di Capannelle non è più solo un problema locale: è diventata un simbolo delle sfide di gestione della Capitale, con un impatto politico e sociale che va oltre i confini della città. Una risoluzione efficace è cruciale non solo per salvaguardare l’impianto, ma anche per mantenere la credibilità dell’amministrazione comunale in un momento delicato per la città.