Nettuno, via al nuovo Centro Commerciale più appartamenti vista mare: il Tribunale ‘sbugiarda’ il Comune
Nettuno, via al nuovo Centro Commerciale più appartamenti vista mare: il Tribunale ‘sbugiarda’ il Comune. Una vicenda urbanistica lunga molti anni si è conclusa con una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio pubblicata i giorni scorsi che ha accolto il ricorso presentato da un privato contro il Comune di Nettuno. Al centro della questione, il diniego reiterato del permesso di costruire un edificio a destinazione mista, Centro commerciale al piano terra, più vari appartamenti ai piani superiori, in località Cretarossa, lungo via della Liberazione.
Il Tar del Lazio con una sentenza per certi versi storica ha dato il via alla realizzazione dell’immobile ad uso misto e condannato il comune al pagamento di 2mila euro si spese. Ovviamente il Comune ha facoltà di ricorrere contro la sentenza del Tar del Lazio con un ricorso al Consiglio di Stato, secondo ed ultimo grado della Giustizia Amministrativa.
Nettuno, via al nuovo Centro Commerciale più appartamenti
La controversia prende avvio nel 2002, quando il proprietario del terreno presenta una richiesta di permesso di costruire. L’area, secondo il Piano Regolatore Generale (PRG) vigente all’epoca, era destinata a espansione residenziale. Tuttavia, il Comune respinge l’istanza, motivando il diniego con l’inserimento del lotto in una zona destinata a verde pubblico secondo un piano particolareggiato.
Il rigetto viene impugnato davanti al TAR, che nel 2009 annulla il provvedimento comunale. La sentenza si basa sul superamento dei termini previsti per l’esproprio dell’area, con conseguente decadenza del vincolo urbanistico. Malgrado ciò, il Comune di Nettuno non dà seguito alla decisione, portando la parte ricorrente a richiedere un’ottemperanza giudiziaria.
Nel 2012, con una delibera del consiglio comunale, il terreno viene nuovamente vincolato, questa volta come area destinata a parcheggi pubblici. La decisione però non è accompagnata dall’avvio di alcun procedimento di esproprio né dalla previsione di una copertura finanziaria per la realizzazione dell’opera.
Un nuovo diniego e la sentenza del TAR
Nel 2019, il proprietario del terreno ripresenta una nuova istanza per edificare un complesso con destinazioni residenziali e commerciali. Anche questa volta, il Comune rigetta la richiesta, richiamando presunte incompatibilità con le norme tecniche del PRG. La nuova determinazione viene nuovamente contestata al TAR, che il 2024 si pronuncia annullandola.
Il Tribunale ha evidenziato diverse irregolarità da parte dell’amministrazione comunale. In primo luogo, il vincolo espropriativo imposto nel 2012 è stato ritenuto inefficace, poiché superati i termini previsti dalla normativa per l’adozione di misure concrete. In secondo luogo, la decisione del Comune è risultata priva di motivazioni chiare e non ha rispettato le garanzie partecipative previste dalla legge, come la comunicazione dei motivi ostativi al rilascio del permesso. Tali lacune, secondo il TAR, hanno privato il ricorrente del diritto di difesa.
Un futuro incerto per l’area
Con questa sentenza, il Tribunale obbliga il Comune di Nettuno a rivedere il proprio operato. Annullando il provvedimento impugnato e condannandolo al pagamento delle spese processuali. Rimane da chiarire come l’amministrazione gestirà ora la vicenda. Vicenda che pone interrogativi più ampi sulla pianificazione urbanistica e sulla capacità di rispettare gli obblighi verso i cittadini.
La decisione apre la strada alla possibile costruzione dell’edificio progettato. Ma sottolinea anche le difficoltà di equilibrio tra le esigenze urbanistiche pubbliche e i diritti dei privati. Sullo sfondo, l’area di Cretarossa attende ancora una destinazione definitiva. Mentre il caso mette in evidenza le criticità nella gestione del territorio da parte del Comune.