In pratica, per l’antimafia la mafia non esiste, a sentire Morra

Oltre che alla popolarità del presidente Morra, possiamo chiederci a che serve l’elenco cosiddetto degli impresentabili della commissione antimafia? Ad ogni elezione spunta fuori una ridda di nomi la cui utilità resta sempre più dubbia per i poveri elettori.
Anche questa volta su circa ventimila candidati esaminati ne sono stati pizzicati 18. È la certificazione che la mafia non esiste, potremmo dire. Poi scopriamo che neppure gli arrestati di Palermo erano compresi nell’elenco e uno ha il sacrosanto diritto di chiedersi: sono mafiosi o no? Morra afferma che non ha “gli strumenti” per dirlo. E allora che parla a fare?

Morra spiattella i nomi inutili dell’antimafia
La domanda è obbligata: perché se non lo sa la commissione antimafia, come si fa a pretendere che lo sappia il partito che candida tizio o caio senza avere alcuno strumento giuridico efficace a disposizione?
Cosi facendo, l’elenco degli impresentabili è solo un rito per far correre qualche brivido lungo la schiena ai candidato. Tanto più presentandolo l’ultimo giorno all’ultima ora come in un film giallo.
Morra dal podio dell’antimafia ha sparato un po’ di nomi e cognomi che francamente non vogliono dire proprio nulla. Ma davvero se uno è solo a processo è da ritenersi “impresentabile”? È questa la cultura giuridica dell’antimafia?
Dove sono i garantisti un tanto al chilo…?
È peggio che con la legge Severino, che ti marchia per una condanna in primo grado. Qui addirittura per il solo processo sei messo alla berlina.
Ci sono candidati che attendono giustizia per anni. Devono rinunciare alla politica per evitare che Morra li dia in pasto alla pubblica opinione? Ma dove sono i garantisti un tanto all’ora che si sono fatti venire i dubbi pure su due dei cinque referendum di oggi ai quali darò con ancora maggiore convinzione cinque sì sulla scheda? Sulla Severino e sulla custodia cautelare (per la sola reiterazione del reato) non c’è proprio da mollare di un millimetro a tutela dei diritti costituzionali.
Non può essere sufficiente per cancellarti dall’attività politica il verdetto di una commissione parlamentare che non è in grado nemmeno di distinguere tra chi è mafioso e chi no.